AYURVEDA – La Conoscenza della Vita

Tra tutti i sistemi di conoscenze mediche esistenti, l’AYURVEDA è forse il più antico, quello meglio elaborato e il più complesso di tutti. La conoscenza e la diffusione su scala sempre maggiore di questa scienza medica tradizionale è attualmente sostenuta da alcune iniziative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che sono esplicitamente descritte in alcuni documenti degli anni 1974 e 1978.

La fitoterapia ayurvedica presenta il trattamento delle malattie attraverso l’utilizzo sapiente delle piante medicinali, secondo la tipologia costituzionale della malattia e la natura del disequilibrio che ha generato la malattia. Nella visione del sistema tradizionale AYURVEDA, lo stato di perfetta salute significa in primo luogo un’armonia completa. Lo scopo di questo sistema medico non è quello di ridare agli esseri umani che si trovano nella sofferenza uno stato temporaneo di conforto fisico, psichico o mentale. Lo stato di salute di un essere umano non può essere ridotto ad un semplice stato di benessere. Tutti quelli che hanno conosciuto e hanno seguito i principi di questo sistema tradizionale hanno potuto verificare in poco tempo questa verità.

L’AYURVEDA mette l’accento in primo luogo sulla prevenzione dei disturbi piuttosto che sul loro trattamento, prevedendo al bisogno cure per la guarigione naturale. Per questo è molto diffuso il parere che la medicina naturale offre solo modalità di trattamento lente, anche se di fatto questo aspetto rappresenta una chiave di guarigione efficiente e completa attraverso l’eliminazione completa delle cause che hanno prodotto la malattia.

Se guardiamo con obiettività nel passato, possiamo osservare che l’essere umano non è cambiato molto nel corso del tempo. Mentre la tecnologia e l’industria hanno raggiunto livelli di sviluppo incredibilmente avanzati, la costituzione del corpo fisico umano, come la struttura mentale, sono quasi immutate rispetto a quella degli esseri umani di migliaia di anni fa, continuando ad essere sottoposti alle stesse tipologie di disturbi e malattie. Per questo motivo, la tradizione ininterrotta di migliaia di anni del sistema AYURVEDA, sostenuta da lungo tempo da innumerevoli sperimentazioni pratiche, ha nel presente qualcosa da dirci.

L’AYURVEDA afferma che lo sviluppo della coscienza individuale determina la salute e l’armonia della vita. Ogni civiltà ha prodotto i suoi disequilibri. Nel presente si può evidenziare come la preoccupazione generale, centrata tempi addietro sui valori spirituali della verità, del bene e della bellezza, oggi si è fissata nel campo dei valori materialisti: soldi, piaceri istintuali, comodità, fama, potere per il gusto del potere. Il principale comportamento apprezzato e stimolato oggi è diventato il divertimento caotico ed il movimento superficiale da un lavoro ad un altro. Un’altra difficoltà della nostra civiltà di oggi è che ci priva del tempo necessario per avere cura di noi e di coloro che abbiamo.

L’attualità dell’AYURVEDA

La conoscenza del sistema AYURVEDA ha visto nel periodo presente un consenso sempre più ampio. A differenza di molti altri sistemi di medicina alternativa, l’AYURVEDA ha incominciato ad essere conosciuta in molti luoghi del mondo. Quello che offre il sistema AYURVEDA all’uomo moderno è una prospettiva ampia, essenziale, molto accessibile e perfettamente naturale per mantenere uno stato di salute. L’AYURVEDA riflette una realtà profonda della vita umana attraverso alcune verità fondamentali che si manifestano in natura. L’AYURVEDA ha alla base dei principi universali, che sono validi indifferentemente dalla zona geografica in cui sono applicati. L’AYURVEDA promuove un modo di vita naturale, che si può sviluppare sulla base di questi principi essenziali di vita salutare.

Questo è possibile indipendentemente dal sistema culturale in cui sono applicate le conoscenze millenarie ayurvediche.

Nel presente, il sistema AYURVEDA ha un grande vantaggio rispetto ad altri sistemi tradizionali di cura, per il fatto che rappresenta una forma di conoscenza che è stata sistematizzata molto bene, acquisendo un forte carattere scientifico. L’AYURVEDA è un sistema tradizionale olistico, che tratta l’essere umano nella sua interezza e che ha il vantaggio di essere un sistema completo. Le conoscenze che l’AYURVEDA include sono uniche nella modalità di presentazione, che è chiara, sistematica e precisa. Anche se ha più di 5000 anni, il sistema AYURVEDA è stato strutturato in un modo molto avanzato dal punto di vista didattico e concettuale. I principi che stanno alla base di queste elaborazioni sistematiche sono compresi in testi  tradizionali di grande valore teorici e pratici. Essi rappresentano una sorgente di autentica ispirazione per i pensieri scientifici attuali.

L’AYURVEDA studia, basandosi su questi testi,

  • la composizione dell’essere umano,
  • i meccanismi che sostengono la vita,
  • le relazioni di interdipendenza che esistono tra corpo e mente,
  • i determinismi patologici dei differenti stati di malessere,
  • la relazione tra lo stato di salute e quello di malattia,
  • i mezzi naturali attraverso cui l’uomo si può mantenere o può ritrovare uno stato di equilibrio e salute,
  • il modo in cui l’uomo può saggiamente utilizzare i mezzi naturali per avere una vita salutare e felice.

Queste sono alcune tra le caratteristiche di base di questa scienza millenaria della vita (AYURVEDA), che si dimostrano essere molto attuali, essendo capaci di rispondere, attraverso modalità semplici, naturali ed accessibili, alle molte domande dell’uomo moderno.

La Bellezza nel sistema AYURVEDA

Il sistema AYURVEDA è apparso in India , più di 4000 anni fa, ma la conoscenza profonda dell’essere umano e della vita, regalata all’umanità da quei saggi che hanno rivelato questa scienza, di cui i testi tradizionali dicono di essere di origine divina, è ancor oggi perfettamente valida come allora. La struttura dell’essere umano non si è modificata significativamente da allora e (anche se a qualcuno può apparire stupefacente) né i problemi, né le aspirazioni umane si sono significativamente modificate. In ogni epoca, la mentalità degli uomini ha sofferto alcune modificazioni in maniera globale, ma molti elementi sono rimasti immutati, anche in quest’ambito.

Per esempio, l’aspirazione verso la bellezza è, ora come allora, un fortissimo BISOGNO dell’animo umano. Quello che al giorno d’oggi molti uomini hanno dimenticato è l’origine della bellezza.

L’origine della bellezza

Quello che l’AYURVEDA ci ricorda è il fatto che la vera bellezza femminile non si riduce mai alla forma corporea che attrae, ma è un risultato dell’armonia ineffabile del corpo, dell’animo e dello spirito della donna.

Per ogni donna esiste una sorta di armonia unica, che non può essere ritrovata mai in modo identico in un’altra donna. Quanto più una donna è cosciente di quanto sono belli gli aspetti del suo corpo fisico, dell’animo e dello spirito esistenti in lei, che ne creano la sua unicità, quel “non so che di seducente”, quanto più lei potrà essere non solo bella, ma anche seducente e incantevole.

Perchè una donna sia affascinante non basta un bel viso, come una foto senza difetti. Solo quando ad un tale viso (e corpo) ben formato è unito il mistero, la sensualità, la raffinatezza, la grazia, la bontà, la capacità di amare, la dolcezza, e altre qualità archetipali dell’animo femminile, allora la donna così “capace di donarsi” è veramente una donna bella e affascinante. Quando un viso femminile è molto bello e insieme accompagnato da queste caratteristiche della bellezza dell’animo femminile, acquista davvero la capacità di “rapire”. Così anche quando un viso e un corpo femminile non sono unanimamente considerati belli ma sono accompagnati da queste caratteristiche della bellezza dell’animo femminile, acquistano una bellezza e una luce particolari che rendono le forme fisiche ammalianti, anche se non c’è una perfetta simmetria o armonia nei tratti.

Le tre tipologie di bellezza femminile

Anche se ogni essere umano è unico ed irripetibile, esistono alcune caratteristiche comuni che definiscono alcune tipologie umane. Nel sistema AYURVEDA sono descritte tre tipologie umane principali, chiamate VATA, PITTA e KAPHA. Le tipologie umane sono descritte nel sistema AYURVEDA in modo molto complesso e con molte sfumature, e la conoscenza di queste offre innumerevoli prospettive pratiche da applicare in quasi tutti i campi della vita. Per le donne, una delle applicazioni pratiche più semplici ed accessibili della conoscenza di queste tipologie è identificare il tipo di bellezza che è specifico di ognuna, coltivando il quale ci si può aiutare molto.

La bellezza femminile di tipo “VATA”

Il  tipo “classico” di bellezza specifica di queste donne è quello della “bellezza soave, eterea”.

Le donne che rientrano in questa tipologia sono, in modo naturale, senza nessuno sforzo, molto agili o molto magre. Alte, con braccia e gambe lunghe, esse riuniscono tutti i criteri ricercati dalla moda attuale, che è orientata esclusivamente verso questa tipologia femminile. La pelle è fine, con una trasparenza che lascia intravedere le vene. I capelli di alcune delle donne di questa tipologia sono naturalmente biondi, con delle sfumature che vanno da quelle della spiga di grano, al color castano, spesso ricci o ondulati e a volte “ribelli”, difficili da pettinare.

I tratti somatici sono irregolari a volte asimmetrici. Hanno occhi azzurri, grigi fino al blu scuro; piccoli seni con spalle strette e gambe lunghe che le rende eterne adolescenti.

Molto espressive nella mimica, parlano molto, hanno una fervida immaginazione, sono intelligenti, con inclinazioni artistiche. Adorano viaggiare, ballare, non hanno difficoltà nel fare amicizie, sono generose.

In amore sono imprevedibili, amano ciò che è inedito e non possono accontentarsi della routine. È molto improbabile annoiarsi con una simile donna ma neppure fare troppi progetti. Sono piene di fantasia, entusiasmo, sono esuberanti, affettuose e comunicative. Hanno difficoltà se costrette a delle “ore fisse” e programmi rigidi.

Non sono portate alla vita familiare ma se hanno bambini li crescono all’insegna della libertà, fratellanza e amicizia piuttosto che dell’autorità materna.

Sono capaci di mobilitare e aprire nuove prospettive, di dare gioia nel vivere.

Le principali qualità femminili della tipologia VATA:

  • grazia;
  • agilità;
  • mobilità;
  • originalità;
  • gioia;
  • entusiasmo;
  • capacità di comunicare;
  • apertura nello spirito;
  • intelligenza;
  • raffinamento;
  • capacità di gioco;
  • ottimismo;
  • spirito innovativo;
  • spirito di iniziativa;
  • immaginazione creativa.

La bellezza femminile di tipo “Pitta”

Le donne con questa tipologia sono seduttrici per eccellenza, delle vere amazzoni, affascinanti. Il loro corpo, di medie dimensioni, è molto ben proporzionato, con una muscolatura armoniosamente disegnata, agile e forte.

La pelle è scura, olivastra oppure bianca con sfumature rosa.

I capelli vanno dal naturalmente rossi fino al castano, spesso con gli occhi verdi e affascinanti, con una luce che ammalia e spesso domina. Danno l’impressione di penetrare e soggiogare l’animo di chi le osserva.

La donna pitta appare affascinante ma è lei stessa ad essere affascinata dalla vita. Dinamica, passionale, le piace vivere intensamente.

È una lottatrice, anche in amore, avventuriera e amante del mistero. Non può essere conquistata con gesti banali o prevedibili. Quando ama lo fa con totale abbandono fino a dimenticarsi di se stessa, capace di donare tutto ma allo stesso tempo molto esigente. Molto intelligente, ottimo senso pratico, ha un notevole spirito di osservazione, reazioni rapide ed eloquenza.

La natura le ridona equilibrio; per questo le piace fare sport nella natura ed osservare paesaggi.

Ha un grande potere di incoraggiare e motivare le persone. 

Le principali qualità femminili della tipologia PITTA:

  • dinamismo,
  • potente erotismo,
  • amore intenso,
  • capacità di trasformare,
  • fiducia in sé,
  • intelligenza pratica,
  • eloquenza,
  • non conformismo.

La bellezza femminile di tipo “KAPHA”

Le donne con questa tipologia possono essere considerate il simbolo della femminilità. I loro tratti somatici evocano una femminilità sensuale, materna ed eterna. È la donna piena di femminilità, di dolcezza e amore.

Il corpo di queste donne è  ben formato, abbondante, ossa forti, grossi seni e natiche ben sviluppate. La pelle è  bianca, come seta, i capelli scuri con colori dal castano al nero, folti e grossi. Hanno grandi occhi che emanano un magnetismo calmo, in cui hai la sensazione di sprofondare.

Il viso di queste donne emana una dolcezza indescrivibile.

Devota, amorevole, piena di dolcezza, protettrice, tollerante e capace di perdonare, piena di comprensione e pazienza, ispira fiducia incondizionata.

Capace di donarsi, in amore si “accende” con difficoltà, ma poi ama con fedeltà anche per tutta la vita.

È amante dei piaceri della vita e si circonda di un ambiente confortevole, molto piacevole ed accogliente. È calma e rilassata, ama molto i bambini e spesso ne ha numerosi.

Ha un vero e proprio culto per la famiglia, conservatrice di tradizioni, ha un innato senso religioso.

Le principali qualità femminili della tipologia KAPHA:

  • vitalità;
  • sensualità;
  • affettuosità;
  • dolcezza;
  • bontà;
  • capacità di perdonare;
  • resistenza;
  • forza fisica e mentale;
  • stabilità; fedeltà;
  • tolleranza;
  • profondità di spirito.

La cura con le piante

Conosciuto ed applicato da più di 5000 anni, l’AYURVEDA, scienza millenaria della vita, ci offre dei metodi semplici e naturali, straordinariamente efficienti, per utilizzare a scopo terapeutico le piante con proprietà medicinali. Uno di questi consta nell’utilizzare le piante medicinali ed aromatiche sotto forma di polvere, tritate o macinate. Infatti, la maggior parte delle piante con proprietà curative possono essere somministrate sotto forma di polvere.

Di fatto, questo metodo non è sconosciuto. Per esempio, l’utilizzo di piante come condimenti, macinate in polvere, rappresenta una modalità pratica di cui spesso ne facciamo uso, quando prepariamo zuppe, secondi piatti o altri cibi, per far sì che siano quanto più saporiti e gustosi.

Se ci pensiamo bene, è possibile che, non poche volte, rimaniamo sorpresi gustando anche solo un po’ queste polveri multicolori dei condimenti che abbiamo in cucina.

Sia che si parli di polveri molto ben conosciute, come il pepe o il sale, sia che siamo attratti da polveri aromatiche di condimenti come il coriandolo, la mostarda, l’aneto, il peperoncino, il prezzemolo o il prezzemolo belga, sia che desideriamo gustare le polveri aromatiche di cannella, di vaniglia, noce moscata, finocchio o anice, o che siamo catturati dalla polvere di menta, di maggiorana, di basilico o salvia, ogni volta che gustiamo un pizzico di queste polveri aromatiche accade qualcosa di speciale, di piacevole, che ci ravviva,  sia l’appetito che i sensi. Suscitando appetito e migliorando la digestione, incantando i sensi e la mente, le polveri delle piante aromatiche ci permettono di scoprire qual è il potere curativo nascosto in esse.

A volte desideriamo che il cibo sia quanto più buono, saporito e pieno di aroma, e utilizziamo uno o più degli  aromi che ci piacciono. A volte, la curiosità ci spinge a mettere un pizzico di polvere di vaniglia o di cannella sulla lingua, o mastichiamo alcuni pezzettini di foglie di basilico, per anticipare il sapore che questi offriranno al cibo in cui li mettiamo. Siamo spesso sorpresi e del tutto incantati dal calore, dal sapore o dal loro aroma. Altre volte siamo tentati di gustare un po’ di foglie di menta e immediatamente ci abbraccia una freschezza piacevole e all’improvviso un aroma rinfrescante ci riempie nell’intero essere. In modo certo, gli aromi delle piante tritate o macinate utilizzate nella giusta proporzione migliorano lo stato del nostro corpo, quanto quello della mente.

E così, perché non pensare di seguire questa modalità estremamente semplice e utilizzare le polveri delle piante, seguendo questo insegnamento, per valorizzare quante più piante medicinali benefiche, di cui conosciamo tutte le numerose proprietà curative?

Nella millenaria scienza dell’AYURVEDA sono dati innumerevoli esempi di formule, alcune semplici, altre più complesse, che si basano sull’utilizzo di piante seccate e trasformate in polvere, per migliorare e guarire i disequilibri, le malattie o i dolori. Per ottenere le polveri di certe piante è necessario avere a disposizione alcune piante seccate di quel tipo, le cui parti utili sono già state selezionate, come potrebbe essere per esempio: la radice nel caso della bardana, le foglie nel caso della menta, i fiori nel caso della camomilla, i frutti nel caso dell’anice, i semi nel caso dello fieno greco, le gemme nel caso del pino. La polvere delle piante può essere ottenuta poi con facilità sia con l’aiuto di un mortaio o con un tritatutto elettrico, macinando finemente le parti selezionate, precedentemente sminuzzate. La polvere ottenuta si può utilizzare immediatamente o conservata in un recipiente chiuso, in previsione di utilizzi successivi.

La modalità di somministrazione delle polveri è molto semplice:

  • una quantità di polvere di pianta compresa tra una punta di coltello e un cucchiaino va messa sotto la lingua,
  • è poi facilmente inumidita, eventualmente con un po’ di acqua e dopo di questo
  • mantenuta sotto la lingua un intervallo di tempo compreso tra 3 e 20 minuti, a seconda delle piante utilizzate.

L’esperienza pratica ha dimostrato che questa modalità di somministrazione è molto efficiente nel dare miglioramenti rapidi in molti stati di disequilibrio, perché così facendo sono valorizzate tutte le proprietà fisiche delle piante, comprese quelle proprietà sottili-energetiche, invisibili, anche se questo aspetto potrebbe essere meno conosciuto dalla maggior parte delle persone. Ma sappiamo che proprio sotto la lingua si trovano delle terminazioni nervose (e dei canali sottili energetici o nadi) che raggiungono velocemente tutto l’organismo. Per questo motivo anche alcune medicine in pillola si fanno sciogliere sotto la lingua.

Per esempio, se ci troviamo in uno stato di agitazione dopo una giornata tumultuosa e piena di sollecitazioni e lo stato in cui ci troviamo non ci permette di dormire per riposarci, possiamo utilizzare alcune piante per aiutarci a ritrovare la tranquillità e la pace interiore, come per esempio i fiori di tiglio, i semi di papavero o i fiori di melissa. La polvere di queste piante può essere combinata in proporzioni uguali tra di loro e poi va tenuta sotto la lingua per 5-10 minuti. Questa formula semplice ha un effetto calmante, contribuendo sempre a ridurre le tendenze verso stati di insonnia.