Vie della Conoscenza, della Devozione e dell’Azione

L’espansione della coscienza viene promossa attraverso tre fattori: conoscenza, amore e devozione, e azione o servizio disinteressato. Queste sono le tre colonne che sostengono la coscienza.

La Conoscenza di Sé – Jnana Yoga

Portandola nel quotidiano, nella forma della sadhana (la pratica spirituale), la prima colonna (conoscenza o jnana) è lo strumento che rende possibile la riunione dell’anima individuale con l’Assoluto, attraverso la conoscenza della vostra vera identità. Si tratta di un processo di autoindagine, nel quale andate a rimuovere le varie maschere di auto-inganno, affinché possiate arrivare a essere quel che siete.

La prima tappa del processo di autoconoscenza è quella che io chiamo l’ABC della spiritualità. In questa fase cercate di riconoscere chi abita il vostro corpo: ”Chi sono io?”, “Chi abita questo corpo?”

Dovrete evolvere in questa tappa, affinché possiate percepirvi come una manifestazione di luce e amore divino; come un atman, cioè quella vita unica che parla in tutte le bocche e vive in tutti corpi; per poter riconoscere se stessi, oltre al proprio corpo, al proprio nome e alla propria storia, fino a quando potrete riconoscervi come la presenza divina che emana beatitudine e felicità eterna.

Nel riconoscere questa realtà, proverete la gioia senza oggetto; siete felici senza una ragione esterna, perché siete la fonte stessa di felicità. Questa è la vostra vera identità. Lo jnana yoga vi porta a questa percezione.

Ma perché questa vera identità si manifesti, occorre prendere coscienza della vostra identificazione con ciò che è falso. È importante che percepiate ciò che viene identificato con il vostro nome e con i il vostro corpo; quanto siete affascinati dalla vostra storia, credendo di essere questo ego. Fintanto che ci sarà identificazione con ciò che è transitorio, la vostra vera identità non potrà essere rivelata. Per questo, il primo passo da fare è percepire le vostre identificazioni.

Questo processo avviene attraverso l’auto-osservazione, che è la tecnica principale utilizzata in questo cammino dello jnana yoga. Per mezzo di essa, inizierete a identificare le maschere dell’illusione, sotto forma di creazioni mentali e pensieri, che avete continuato ad alimentare con così tanta attenzione, da finire per credere che siano reali. Così, questi pensieri hanno cominciato ad agire come complessi autonomi, ossia come vere e proprie entità. Gli avete dato così tanta energia che hanno cominciato ad agire nelle vostre veci.

Pertanto, all’inizio del processo di auto-osservazione, tutto quello che voi non siete, ma che credete di essere, dovrà essere debitamente identificato. Tutte le maschere illusorie verranno tolte man mano che voi le percepirete; fino a quando la verità potrà essere rivelata.

La sfera dello jnana yoga non può essere trascurata. Voi riuscirete a progredire in questo cammino quando non vi distrarrete più con il mondo esterno e con i meccanismi superficiali dell’ego, che vi fanno credere che le risposte siano al di fuori di voi; che le incomodità e le situazioni negative che sorgono nella vostra vita siano causate da circostanze esteriori, ossia, che esistano dei colpevoli.

Evitate queste distrazioni; non perdete il vostro tempo con esse. Il processo di autoconoscenza richiederà molto da voi, perché sarà possibile vedere quanto vi identificate con aspetti negativi che… non saranno così piacevoli. E questo potrà generare vergogna, o voglia di fuggire dal confronto. In quel momento, ricordatevi che state appena percependo una identificazione, ma questa non è la vostra realtà finale. Questa è una delle sfide del processo: uscendo dallo stato di addormentamento e di ignoranza nei confronti delle vostre percezioni, potrete finire all’altro estremo e cominciare a pensare di essere dei terribili mostri, persone orribili, ma questo è un trucco dell’ego; è la stessa identificazione, sebbene capovolta.

Ricordate che, fintanto che non potrete riconoscervi come una manifestazione di Amore e Luce, vuol dire che esiste ancora uno strato di menzogna nel vostro sistema. Il vostro lavoro deve dirigere la vostra intenzione in modo da riuscire a superare l’illusione. Se siete già riusciti a identificare la vostra arroganza, la vostra vergogna e la vostra ostinazione, persistete. Andate ancora più a fondo, perché questa visione ha la sua validità. E se in questo processo entrate in conflitto, permettetevi di guardare la vostra responsabilità.

Gradualmente, percepirete che questi giochi distruttivi sono solamente dei pensieri; sono nuvole passeggere, e non avrete più bisogno di identificarvi con esse. Le nuvole possono essere scure o chiare, ma sono solamente nuvole. Voi siete il cielo che osserva le nuvole. Quando potrete osservare ciò che è transitorio, senza attaccarvici, senza identificarvici, sarete vicini a riconoscere la vostra identità.

 

La Devozione – Bhakti Yoga

La seconda colonna è il cammino della devozione, conosciuto anche come bhakti yoga. Questo cammino richiede una trasformazione alchemica. Una conseguenza del vostro progresso nella prima colonna, dello jnana yoga. Avviene quando voi riuscite già, in una certa misura, a trasformare la lussuria in devozione.

In questo cammino, voi rivolgete tutta la vostra energia verso la manifestazione divina che ha risvegliato la vostra fede. Mettete il Divino al primo posto e dedicate la vostra vita a Lui: tutto quello che fate è per Lui; Egli è nella vostra mente, nel vostro cuore, per tutto il tempo. Voi cucinate per Lui, lavate gli abiti per Lui, vi vestite per Lui… Ogni azione o insieme di azioni diventano preghiere al vostro Amatissimo. Vi trasformate in amanti di Dio.

La devozione è un’altra parola per esprimere amore. Tutto quel che viene fatto, viene fatto con amore, amore per Dio. Quest’amore comincia a manifestarsi molto sottilmente, mano a mano che la conoscenza illumina la vostra mente. Mano a mano che vi disidentificate dal falso io, dalle immagini, dai pensieri… La luce dell’amore, ciò che è il vero essere, sottilmente comincia a manifestarsi, come un piccolo ruscello. Questo avviene a poco a poco, perché la vostra energia, la vostra vitalità, è ancora molto impegnata con i giochi della lussuria e le sue conseguenze, come la lotta per il potere. Ma mano a mano che identificate questi giochi, il ruscello si trasformerà in un grande fiume, che scorre in direzione dell’oceano. Il vostro potenziale d’amore aumenterà, e davvero vi trasformerete in un innamorato del Divino, così come Mirabai, che era innamorata del Divino nella forma del Signore Krishna. Ella rinunciò a tutto, incluso il suo regno, per stare con Lui. Tutto il tempo, ella aveva la sua mente e il suo cuore dedicati al suo amato, fino a quando diventò Una con Egli. Ci fu una fusione: il fiume diventò l’oceano; il due diventò Uno. Questo è bhakti yoga.

 

Il Servizio disinteressato – Karma Yoga

La terza colonna è il karma yoga, noto anche come servizio disinteressato. È quando vi dedicate per diventare uno strumento della volontà divina. Questo cammino può essere realizzato con perfezione solamente quando avanzate a sufficienza nella pratica dell’auto-osservazione, al punto da riuscire a disidentificarvi dall’autore, ossia dalla necessità di riconoscimento. Questo vuol dire rinunciare al frutto delle vostre azioni, di identificarvi con chi sta sempre negoziando con la vita, con chi vuole sempre qualcosa in cambio (che si tratti di uno sguardo, di un elogio o di un guadagno materiale). Il perfetto karma yogi ha integrato questo desiderio. Tutto ciò che fa è per amore di Dio. Vedendo Dio in tutti, egli lavora per tutti. Questa è l’essenza del servizio disinteressato: mettere i propri doni e talenti al servizio dell’altro; al servizio del bene comune. Anziché voler brillare voi, lavorate affinché l’altro risplenda, affinché l’altro sia felice. Questa è la base per il vero altruismo.

Io qui non mi sto riferendo alla maschera della persona carina e amorevole. Io sto parlando di amore in azione, che è il proposito della vita; il proposito della vostra incarnazione. Perché credete di trovarvi qui?

Ognuno viene a questo mondo portando alcuni doni, per essere offerti. Mantenendo i vostri regali conservati nell’armadio, rimanete rinchiusi nella sofferenza. Il cammino del servizio disinteressato richiede che tiriate fuori dall’armadio i vostri doni per offrirli all’altro, con amore e gioia. Allora starete compiendo il proposito della vostra incarnazione. Questo vi eleva a Dio.

Prem Baba, dal libro “Transformar o Sofrimento em Alegria” (traduzione del Centro Yoga Atman) – sriprembaba.org