(Nota: Questi testi sono parte del materiale di presentazione di esemplificazioni spirituali realizzate durante i Raduni di Yoga. Leggeteli quanto mai aperti, lasciatevi nutrire da ogni parola, meditate sul loro senso profondo, creando cosi la risonanza con lo specifico stato spirituale presentato. Per chi fosse interessato alla musica che può accompagnare la meditazione, potete chiederla al vostro insegnante di yoga)

Lo stato di estasi è uno stato ineffabile di comunione dell’anima con DIO, con l’esistenza infinita, con la perfezione divina. La parola estasi proviene dal greco ekstasis e può essere tradotto come “essere fuori dall’individualità” o “incanto”. L’estasi è uno stato elevato mentale, intenso e sublime, affettivo caratterizzato da un vissuto beatifico, oceanico, attraverso inesprimibili sentimenti paradisiaci, ineffabili, di gioia che ci espande in uno stato di felicità straordinaria. Durante la sperimentazione dello stato di estasi, l’individualità egotica, condizionata e limitata, è sostituita dalla Coscienza Cosmica Divina in cui tutte le differenze si dissolvono.

Nelle tradizioni spirituali autentiche dell’umanità sono presenti numerose modalità per raggiungere stati di estasi. Gli “scatti” o “catalizzatori” che possono risvegliare e indurre nel nostro essere sentimenti estatici includono, fra l’altro, lo stato di presa di coscienza dell’armonia assoluta che esiste nell’intero Macrocosmo.

L’armonia travolgente che l’anima e lo spirito possono contemplare nell’intero Macrocosmo, in tutti e tre gli universi (fisico, astrale e causale) è dovuto ai rapporti tra gli elementi componenti di questo Intero, che è il Macrocosmo; rapporti che esprimono la concordanza, l’accordo, la coesione e la coerenza di tutte le parti componenti. Alla base di tutte le proporzioni armoniose che si può osservare e percepire in modo ineffabile l’anima di un essere umano sensibile, nel proprio universo interiore e nell’intero Universo, si trova un misterioso numero che i saggi dell’Antichità chiamavano il Numero d’Oro, o Proporzione Aurea. Questo è, in realtà, l’espressione della manifestazione della sfera misteriosa della Grande Forza Cosmica dell’Amore, della Bellezza, dell’Armonia e del Bene Divino, Tripura Sundari.

Quando l’essere umano si immerge in uno stato ampio, intenso e profondo di incanto e ammirazione, essendo al contempo animato da un profondo sentimento di trasfigurazione, di fronte alla meravigliosa armonia del Macrocosmo, esso può vivere spontaneamente stati di estasi. L’intero Macrocosmo si svela così colmo di un’inebriante bellezza delle sue armonie, e che si rivela al nostro sguardo attento, puro e trasfigurante.

Questi stati specifici di estasi sono vissuti come delle specie di “uscite”, quasi totali, in uno spazio misterioso e senza limiti che si trova al di fuori di noi. Essi sono caratterizzati da uno stato di trascendenza della personalità, che poi fanno apparire una lucida e sublime ebbrezza, in cui la coscienza del mondo sensibile è quasi completamente abolita. Nel momento in cui appaiono questi stati specifici d’estasi, si può raggiungere una misteriosa condizione di comunione col soprannaturale.

Le sensazioni fisiche associate generalmente a questi stati di estasi sono sentimenti insoliti di elevazione, sensazione di diminuzione del peso (accompagnato dall’apparizione della levitazione) o anche dalla visione di una luce straordinariamente intensa. In tali stati di estasi divina, l’essere umano sperimenta sentimenti profondi di pace interiore ed euforia, di silenzio misterioso e di incanto pieno di gusto. Tali stati specifici di estasi che partono spontaneamente, rendono possibile l’entrata in uno stato di comunione mistica e sublime con la Divinità, con Dio Padre.

L‘essere umano che ha la rivelazione dello stato di armonia assoluta esistente nell’intero Macrocosmo può facilmente entrare in uno stato di felicità divina, paradisiaca e senza oggetto. In quel momento non rimane altro che vivere quella felicità e lasciarsi estasiare da essa, accogliendola nel proprio universo interiore, assaporandola senza mai saziarsene.

(tratto del Libretto del Raduno di Yoga – Costinesti 2011)