Il simbolismo del Lingam di Fuoco

Linga o lingam viene tradotto come “colonna”, ma anche come “fallo”, simbolo dell’energia creatrice, maschile, associato a Shiva.

Qui vi è un parallelo con l’energia srotolata della Kundalini, che si erge e si arrampica per tutta la lunghezza del suo percorso. Infatti, la direzione del sacro è verticale; ed è un simbolo di ascesi, che punta verso il cielo e le regioni del trascendente. Secondo la formula dello yoga, essa, salendo attraverso i canali sottili che fiancheggiano la spina dorsale, rende più acute le facoltà intellettuali. Quando, grazie alla concentrazione mentale, essa si risveglia e svolge le sue spire, si erge come una colonna di fuoco verso lo zenit, verso la parte superiore del cranio e lo trafigge (esce da Brahmarandhra) per raggiungere i mondi trascendenti. Allo stesso modo, il lingam è paragonato ad una colonna di luce, che guida noi alla vera conoscenza.

Shiva – inteso come Principio Maschile Supremo, o Coscienza, in contrapposizione a Shakti, Principio Femminile Supremo, o Energia – garantisce sia il piacere che la liberazione spirituale. In forma di un’icona, egli ha il corpo di uomo, ma nella sua forma aniconica è visualizzato come il pilastro cosmico.

Meditare su Shiva manifestato come Lingam di Fuoco permette di amplificare uno stato di Presenza, Forza interiore, Consapevolezza, Dinamismo creatore, effervescenza spirituale e trasformazione profonda, grazie alla risonanza con l’energia manifestata da questo aspetto divino simbolico.

 

La leggenda dello Shiva Purana

Nella mitologia induista abbondano le leggende nelle quali Shiva svolge un ruolo centrale. Tra i suoi innumerevoli aspetti e manifestazioni, quella come un lingam di fuoco è tra le più inedite e misteriose. L’immemoriale leggenda che rende accessibili gli insegnamenti spirituali fondamentali si ritrova nei capitoli 7-9 del testo sacro Shiva-Purana. Qui è descritto l’intervento divino di Shiva nella lotta per la supremazia – lotta che pare interminabile e che minaccia di distruggere il mondo intero – tra Brahma, il creatore dell’universo, e Vishnu, principio di mantenimento dello stesso.

Per comprendere intuitivamente i significati del mito, precisiamo che nella trinità induista, Brahma è l’aspetto maschile (+), Vishnu l’aspetto femminile (-), mentre Shiva è l’aspetto trascendente, neutro (0), che permette sia di entrare nella manifestazione che di trascenderla. Questa forza neutra, che è invisibile poiché non si manifesta mai in modo diretto, produce e riassorbe sia il più (+) che il meno (-), integrandoli al contempo in un tutto unitario; in sua assenza non può esistere nulla.

Questo è il passaggio dello Shiva Purana in cui viene descritta la manifestazione di Shiva come Lingam di fuoco:

Sul campo di battaglia, Brahma e Vishnu continuavano a lottare sino alla morte, aspettando il risultato del confronto delle loro armi supreme Maheshvara e Pashupata, che loro stessi avevano proiettato. Le fiamme che scaturivano dalla battaglia dei due eserciti ardevano in tutti e tre i mondi [fisico, astrale e causale. Ndt]. Vedendo questa distruzione imminente dell’universo, che sarebbe stata prematura ed inopportuna, la presenza invisibile di Shiva ha assunto la forma terrificante di un’immensa colonna di fuoco, che è apparsa tra le due ipostasi divine. E così, i due eserciti avvolti dalle fiamme della guerra, che avrebbero potuto incenerire l’intero universo, sono stati assorbiti nell’immensa colonna di fuoco. Constatando questo stupefacente fenomeno che aveva neutralizzato i loro eserciti, le due forze divine in conflitto si chiesero: “Cos’è questa sorprendente apparizione? Cos’è questa immensa colonna di fuoco che si è alzata tra noi? Supera ogni nostra percezione sensoriale. Dobbiamo scoprirne l’inizio e la fine, scoprire cosa ci sia alla sua base e quale sia il suo apice!”. Accordatisi su questa decisione, i due eroi, fieri della loro audacia, si misero subito alla ricerca.

Non ci guadagneremmo nulla a rimanere insieme”, disse Vishnu che prese le sembianze di un cinghiale, partendo verso il basso per cercare la base della colonna di Luce. A sua volta, Brahma prese le sembianze di un cigno (hamsa) e volò verso l’alto, alla ricerca della fine della colonna.

Attraversando i mondi inferiori, andando sempre più in basso, Vishnu non riusciva però a scoprire l’enorme base della colonna ardente. Completamente spossato, sempre sotto forma di cinghiale ritornò sul campo di battaglia. Nemmeno Brahma era riuscito a trovare la cima della colonna, ed era tornato al punto di partenza. Allora Shiva, colmo di compassione, si manifestò sotto la forma di un essere divino, rivelando la sua presenza in questa colonna infinita. E così proferì (cap.9):

Io ho due aspetti: uno manifesto e l’altro immanifesto. Nessun altro detiene questi due aspetti, per questo nessun altro può essere il Signore Supremo dell’Universo. La mia natura è immanifesta quando vengo visto come la Realtà Suprema, e manifesta quando vengo visto come il Sovrano dell’universo. Questa colonna infinita di fuoco suggerisce la mia natura suprema, impersonale. Questo Lingam sarà il mio simbolo e tutti l’adoreranno per sempre. Miei cari figli, questa colonna di fuoco senza inizio né fine potrà essere rappresentata d’ora in poi anche in una forma ristretta, per la sua percezione comune e la sua adorazione. Questo simbolo del Lingam porterà al saggio lo stato di Beatitudine (ananda).

La sua adorazione è il modo migliore per ottenere sia la felicità infinita in questo mondo che la realizzazione spirituale ultima. Allontana tutte le eventuali rinascite obbligatorie nella sfera dell’illusione e dell’ignoranza, per qualunque essere incarnato.

Realizzare cerimonie spirituali, offerte o preghiere, tutto quello che costituirà una pratica spirituale in relazione a questo simbolo sarà un milione di volte più efficace rispetto a quando avviene senza rapportarsi ad esso.

Se verrò adorato nella Mia forma suprema di Lingam, e se in questo rapportarsi al Lingam si realizzeranno tutte le altre cerimonie e procedimenti spirituali, si otterranno sicuramente le cinque forme di liberazione (conosciute nella tradizione indiana): vivere nello stesso mondo divino con Me – Salokya; essere sempre vicino a Me – Samipya; essere in tutto come Me – Sarupya; raggiungere gli stessi poteri divini come Me – Sarishti, ed essere totalmente identificato con Me – Sayujia. Così tutti potranno ottenere l’esaudimento dei loro desideri.

Il simbolo del Lingam ed Io stesso, che sono così simboleggiato, non siamo due entità diverse. Il Lingam è proprio il mio Essere Assoluto. Esso permette ai miei adoratori di avvicinarsi a Me. Esso è dunque sempre e completamente degno di venerazione.”