tratto dal libro di Gregorian Bivolaru “Rivelazioni sui misteri della Risonanza occulta”

La frequenza specifica di vibrazione della nostra anima non è solo “elevata” ma anche “reale”

È vero che la frequenza dell’anima è molto elevata, ma sarebbe un errore credere che possiamo raggiungerla aumentando la nostra vibrazione personale attraverso l’uso egoistico della forza di volontà. Finché usiamo questo per avere qualcosa o essere qualcuno, significa che a un livello più profondo non consideriamo di avere quella cosa o che siamo quelli che intendiamo diventare, supponendo che ci sia un divario o un ostacolo da superare. Più proviamo a farlo, più diminuisce il nostro livello di vibrazione, allontanandoci dalla frequenza di vibrazione dell’anima. Questo non dovrebbe essere generato, perché emana liberamente da noi. Possiamo scoprirlo solo rilassandoci e abbandonandoci alla sua volontà.

Più siamo onesti con noi stessi, più facile sarà per noi rimanere all’unisono con il nostro vero Sé. Le vibrazioni personali possono variare da un minuto all’altro, ma lo scopo a cui dovremmo puntare è mantenerci all’unisono con la nostra frequenza di base fino a quando non diventiamo un tutt’uno con essa.

Chiunque può riconoscere la frequenza di vibrazione dell’anima attraverso una sua qualità specifica, come felicità, gioia, generosità, dolcezza, allegria, sincerità, dignità e coinvolgimento distaccato. A volte, possiamo riconoscerla dalla sua delicata consistenza, come la seta o il burro, dalla sua levigatezza di diamante brillante, dalla sua freschezza di aria di montagna o di acqua corrente.

La sua percezione può variare quando siamo calmi e meditiamo sui momenti in cui agiamo. In alcuni casi, possiamo identificarla provando a ricordare alcuni stati elevati che una volta abbiamo avuto e che ricordiamo solo vagamente e confrontarli con lo stato inferiore che a volte sentiamo.

È importante dare l’impressione della sensazione tattile che la frequenza di base ci dà, in modo che possiamo facilmente ricordarcene in seguito, quando ci sentiamo sbilanciati dal contatto con altre persone agitate o sofferenti, quando sperimentiamo un’esperienza che ci ricorda un trauma del passato o quando ci sentiamo sopraffatti dalle molte possibilità che ci attendono.

“Dobbiamo rimanere tranquilli, ma continuare a muoverci / Verso un’altra intensità …” (T.S. Eliot)