di Dan Bozaru, insegnante yoga

Nel pantheon tantrico, la settima Grande Forza Macrocosmica – o Mahavidya – è DHUMAVATI. Tra le altre grandi divinità (che sono anche personificazioni del potere e della volontà del Supremo SHIVA), lei è considerata la più anziana, essendo da questo punto di vista una sorta di loro “nonna”, una guida ancestrale del tempo immemorabile. In questa veste, è DHUMAVATI che conferisce la saggezza sui segreti più nascosti della vita e della morte. Nell’esperienza quotidiana e nella vita che viviamo, è la conoscenza stessa che acquisiamo a seguito delle drammatiche esperienze che affrontiamo, cioè è la Grande Forza Macrocosmica che ci aiuta a maturare spiritualmente e a superare con successo la nostra fase dei desideri e delle fantasie puerili.

 

Nasconde la realtà esteriore per rivelare la realtà interiore

Etimologicamente DHUMA significa “fumo”; quindi DHUMAVATI significa “colei che è fatta di fumo”. Il significato ovvio è che il fumo non fa luce, ma al contrario copre o rende invisibile qualcosa di specifico. In altre parole, apparentemente, DHUMAVATI non conferisce illuminazione, ma oscura una certa realtà. Tuttavia, ad un’analisi più attenta, ci si rende subito conto che, da un punto di vista esoterico, ciò che oscura un certo aspetto solitamente ne rivela un altro, che può essere molto più importante del primo. Per quanto riguarda DHUMAVATI, lei “copre” o nasconde ciò che è noto, per rivelare beaticamente ciò che è sconosciuto e non ancora manifesto nel nostro piano mentale cosciente. Pertanto, DHUMAVATI getta un “velo” su ciò che è ovvio e apparentemente chiaro, al solo scopo di svelare ciò che è nascosto e misterioso nelle profondità insospettabili del nostro essere.

La Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI viene descritta come una vedova o, in altre parole, rappresenta il principio femminile che non ha controparte maschile. Questo aspetto può sembrare strano a chi non è iniziato ai misteri della spiritualità ed è difficile da comprendere. DHUMAVATI è dunque SHAKTI senza SHIVA. Se ci riferissimo solo al livello della creazione oggettiva, ciò sembrerebbe impossibile, perché è noto che non può esserci alcun “monopolio” nella Creazione. Le Grandi Potenze Cosmiche, invece, rappresentano 10 “volti” o aspetti del Dio Supremo Assoluto, essendo emanazioni dirette, al più alto livello, di Dio, per il quale nulla è impossibile (perché rappresenta TUTTO).

Pertanto, una delle sue 10 manifestazioni fondamentali (che sono le 10 Grandi Forze Macrocosmiche) è una SHAKTI essenziale, che rappresenta l’energia potenziale, priva di una volontà che la “motivi” o, in altre parole, che la coinvolga a livello di Creazione. In altre parole, contiene in sé tutte le potenzialità e tutte le energie latenti (che possono manifestarsi successivamente, sia a livello del microcosmo umano che a livello del Macrocosmo). Per sviluppare ed espandere queste energie latenti, però, è necessario prima riconoscerle e portarle “alla luce della nostra coscienza”, aspetto che può essere notevolmente facilitato dalla grazia di DHUMAVATI.

 

Porta la sofferenza che rispecchia la felicità

Le rappresentazioni iconografiche raffigurano DHUMAVATI come una donna anziana, a cui mancano gli incantevoli attributi femminili che si possono trovare nelle altre Grandi Forze Macrocosmiche. A livello esterno, della manifestazione oggettiva, rappresenta la povertà, la sfortuna, la sofferenza, cioè proprio gli aspetti di cui ogni essere umano ha paura e che cerca di evitare. Per questo motivo, DHUMAVATI è associata ad una vecchia donna gobba, accigliata e arrabbiata, che porta guai e talvolta viene persino identificata con una strega. In realtà, ad un livello molto più profondo di percezione e comprensione, questi aspetti apparentemente negativi ci inducono a cercare e mirare a obiettivi e risultati di gran lunga superiori a quelli che rientrano nei limiti della creazione manifesta. Ciò ci appare tanto più evidente in quanto sappiamo che solo le difficoltà, le sofferenze e i grandi problemi che l’essere umano affronta nella sua vita quotidiana sono in grado di “scuoterlo” abbastanza da “svegliarlo” alla realtà spirituale che fondamenta tutto nella Creazione.

 

Quando Dio chiude una porta, sicuramente apre una finestra

Pertanto DHUMAVATI è associata a tutto ciò che ci si oppone nella vita e ostacola il “percorso obiettivo” che vogliamo seguire, ma qui dobbiamo ricordare l’aspetto essenziale che ciò che ci si oppone o ci ostacola in un certo ambito può aprirci la strada e determinare in noi la manifestazione di forze straordinarie ed energie latenti, in un dominio completamente diverso. In questa prospettiva e in una visione apparentemente paradossale, possiamo dire che DHUMAVATI è la nostra vera possibilità nella vita, che si manifesta attraverso la non-casualità.

Ai livelli profondi della realtà macrocosmica, la Grande Forza DHUMAVATI rappresenta il “buio” che caratterizza l’oscurità delle fasi primordiali della Creazione. Pertanto, la Grande Dea rappresenta l’oscurità dell’ignoranza primordiale (MULAVIDYA) da cui, successivamente, è emerso l’illusorio mondo oggettivo, che, a sua volta, deve essere trasceso dall’essere umano evoluto che cerca di raggiungere l’illuminazione spirituale. DHUMAVATI è quindi anche la forza divina che ci aiuta a superare il velo dell’ignoranza.

Analizzando lucidamente questi aspetti, ci rendiamo conto che quasi ogni essere umano nasce nell'”ignoranza”, perché non sa né chi è veramente né quale è il suo vero scopo in questo mondo. Possiamo dire che la nostra vita è come una pallida luce tra due “muri” oscuri (che sono simboleggiati dalle due incognite fondamentali sopra menzionate). Ciò rappresenta, del resto, il significato occulto dell’etimologia del nome della Dea (DHUMAVATI), poiché Ella ci circonda “come un fumo scuro” da entrambi i lati.

Correlando le idee fin qui espresse, ci rendiamo conto che la Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI rappresenta, infatti, il potere dell’ignoranza, cioè quell’aspetto della forza creativa che determina l’occultamento della luce profondamente spirituale dell’Autocoscienza. A questo proposito è necessario osservare che, mentre MAYA rappresenta il potere dell’illusione che fa sì che la realtà unica e suprema (cioè Dio) diventi “molteplice”, AVIDYA (o l’ignoranza) rappresenta il “buio” o “oscurità”. che ci impedisce di percepire la realtà fondamentale di tutte le cose e degli esseri che esistono. Tuttavia, l’ignoranza ha un significato molto più sottile, perché solo quando ci rendiamo conto che in realtà siamo ignoranti (in altre parole, che non sappiamo o non sappiamo praticamente nulla) diventiamo capaci di conoscere veramente. Inoltre, man mano che la nostra coscienza aumenta sempre di più, ci rendiamo conto che la nostra mente ordinaria non ha la capacità di comprendere e assimilare la vera conoscenza, che è una conoscenza profondamente spirituale. Inoltre, sappiamo allora, al di là di ogni dubbio, che l’accesso a questa conoscenza superiore è valido solo quando rinunciamo al nostro modo consueto, meccanicamente procedurale, di pensare e di agire.

 

Ti risveglia dal sogno del mondo alla realtà divina

Dal punto di vista della pratica yoga, si riferisce (in una prima fase) alla capacità di osservare le fluttuazioni della mente con distacco e di rinunciare, così, a identificarci con i sentimenti di paura, con i nostri desideri, piaceri o dispiaceri, con opinioni o credenze diverse, ecc. Procedendo in questo modo (o, in altre parole, prendendo coscienza dell’irrealtà del mondo che ci circonda), riusciamo gradualmente a penetrare successivamente e in piena consapevolezza nei vari piani di vibrazione sottile della Manifestazione, fino al livello ultimo, che è il Sé Supremo (ATMAN).

Pertanto, DHUMAVATI rappresenta il “sonno primordiale” in cui si “dissolvono” tutte le creature degli universi in manifestazione, cioè la base stessa o realtà fondamentale dell’esistenza (che è il Supremo SHIVA). Questo stato di coscienza è soggettivo per eccellenza, perché allora lo yogi non percepisce più la differenziazione del mondo esterno, oggettivo. È caratterizzato dalle più alte forme di beatitudine spirituale (ANANDA) e dall’assenza di qualsiasi attributo esistenziale. In altre parole, la Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI ci aiuta a “dimenticare” il sogno del SAMSARA (cioè il mondo manifestato in cui viviamo) e a ritornare alla nostra condizione pura e primordiale di essenza spirituale immutabile, eterna ed invariabile, che è Il Sé Divino (ATMAN).

 

Scoprire la tua realtà spirituale è il più grande contributo all’evoluzione dell’umanità

Il vuoto rappresenta la realtà spirituale che è cosciente ed esiste da sola, illuminando e irradiando ovunque, la conoscenza universale senza supporto (cioè senza basarsi su un’altra fonte).

La dissoluzione di ogni attributo (che, in generale, si riferisce ai nomi e alle forme) proprio della creazione oggettiva, nella realtà primordiale è sinonimo di sperimentare lo stato di vuoto sovramentale, che è il Vuoto Trascendente Beatifico. Pertanto, la Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI rappresenta il Vuoto Trascendente stesso con la sua oscurità impenetrabile, ma questo Vuoto non è semplicemente nero e privo di dinamismo. Al contrario, rappresenta la realtà spirituale che è cosciente ed esiste da sola, illuminando e irradiando ovunque la conoscenza universale, senza alcun supporto (cioè senza aver bisogno di un’altra fonte). A questo livello (del Vuoto Trascendente Beatifico), la comune dualità (che implica l’esistenza di oggetto e soggetto) è inesistente. Questo è, inoltre, il motivo per cui la filosofia VEDANTA afferma che DHUMAVATI appare come il Vuoto Trascendente, ma tuttavia non è realmente il Vuoto, poiché anche il Vuoto stesso non può essere interpretato come Vuoto, tranne che rispetto ad un osservatore esterno.

In realtà, il Vuoto Supremo Trascendente è la coscienza infinita di Dio Padre stesso. Da questa prospettiva DHUMAVATI è pura, perfetta e pienamente consapevole della sua natura essenziale, in cui non esiste dissociazione tra soggetto e oggetto. Questo aspetto ci porta immediatamente alla conclusione che il Vuoto Trascendente non rappresenta solo l’assenza di dualità (o, in altre parole, non rappresenta solo uno spazio sottile vuoto, privo), ma significa, allo stesso tempo, la completa cessazione della eventuali modificazioni e movimenti della mente. Per questo aspetto possiamo considerare che DHUMAVATI sia essa stessa la Suprema e Misteriosa Tranquillità del Beatifico Vuoto Trascendente.

D’altra parte, a livello della manifestazione oggettiva, DHUMAVATI rappresenta le forze e le energie negative della vita, come: delusione, frustrazione, umiliazione, sconfitta, perdita, tristezza, solitudine, ecc. Per un essere umano comune, che non è ancora iniziato ai misteri della spiritualità, tali esperienze tendono quasi a superare il suo potere di misericordia, pazienza e comprensione; tuttavia, per uno yogi iniziato, sono vere e proprie “porte aperte” o opportunità per sperimentare la realtà trascendente, che sta oltre la manifestazione dei desideri ordinari (il cui appagamento dà origine, nella maggior parte dei casi, proprio a queste sofferenze ed emozioni negative).

Pertanto, “riconoscere” in tutti questi tipi di manifestazioni esterne la presenza e l’azione stessa della Grande Forza Cosmica DHUMAVATI (che vuole così attirare la nostra attenzione sulla necessità di apprendere alcune lezioni sulla vita, orientandoci allo stesso tempo, in in questo modo, al fine spirituale supremo), rappresenta una grande vittoria che dobbiamo utilizzare con molta saggezza. A questi esseri umani speciali, DHUMAVATI conferisce le virtù divine della pazienza, perseveranza, perdono e distacco, trasformando quegli yogi in grandi maestri spirituali dell’umanità.

 

La sofferenza è una porta aperta alla saggezza

Qual è, in pratica, l’azione specifica della Grande Forza Cosmica DHUMAVATI nei confronti dell’essere umano e della sua integrazione sociale e spirituale? DHUMAVATI rivela sempre (in quegli esseri umani nei quali è necessario subire una profonda trasformazione di stato) la condizione imperfetta, effimera, infelice e confusa della loro esistenza egoica, affinché possano così prendere coscienza di questa illusoria realtà e quindi deporre ogni sforzo per trascenderla. La manifestazione di DHUMAVATI potrà non risultare piacevole alla maggior parte di noi, ma ci mostra chiaramente il “lato oscuro” del mondo in cui viviamo, al solo scopo di farci comprendere che non dobbiamo lasciarci attrarre dai suoi “bagliori” illusori. Pertanto, comprendendo in profondità il significato di queste esperienze “negative” della vita in quanto manifestazioni della saggezza della Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI, saremo così spinti e allo stesso tempo aiutati (dalla sua Grazia divina) per trasmutarle nella pura energia della Beatitudine spirituale.

La specifica modalità d’azione di DHUMAVATI ci porta a poter affermare che, almeno da una certa prospettiva, questa Grande Forza Cosmica rappresenta una forma più antica di manifestazione di KALI (cioè quella in cui KALI è rappresentata, nell’iconografia indù, come un’anziana signora). In questa veste rappresenta il tempo o la forza sottile della vita, che è completamente dissociata dal processo di manifestazione oggettiva. Pertanto, DHUMAVATI è l’atemporalità stessa, che non entra mai nel processo del divenire (caratterizzato dal passare del tempo). In altre parole, non si rivela mai nel mondo manifesto, ma è presente come uno sfondo o un “fumo” che ci aiuta a vedere e ad accedere a ciò che sta oltre il mondo dei nomi e delle forme che ci circondano. Pertanto, soprattutto coloro che si sentono “colpiti” dal destino e coloro che affrontano grandi sofferenze nella vita devono adorare intensamente DHUMAVATI, perché allora Ella li aiuterà a trascendere tutti gli aspetti effimeri dell’esistenza, diventando così liberi e allo stesso tempo, secondo una delle espressioni cristiane, “saggi nello spirito”. Quindi, DHUMAVATI è colei che fondamentalmente ci riporta alla nostra condizione primordiale, prima della manifestazione di qualsiasi forza e manifestazione negativa della vita oggettiva.

Dal punto di vista delle rappresentazioni iconografiche, DHUMAVATI è rappresentata come una donna alta e magra, con i capelli lunghi e arruffati. La sua espressione ispira paura, non è attraente e la sua pelle è scura. Il suo viso ha molte rughe e le sue membra sono rosse. L’espressione dello sguardo è terribile e la bocca è sterile, i denti rimanenti sono grandi e larghi. A volte DHUMAVATI è rappresentata con artigli e un lungo naso a becco. Indossa abiti vecchi o sporca, e i suoi seni pendono, come le vecchie. Di solito la dea è rappresentata su un carro, portando sulle spalle un corvo nero. Nella mano sinistra tiene un setaccio e con la mano destra traccia il segno occulto (o MUDRA) della conoscenza. In altre rappresentazioni è raffigurata rispettivamente con un teschio umano e una spada tra le mani. Al collo porta una collana di teste umane, essendo sempre affamata e assetata e dando sempre luogo a litigi e incomprensioni.

 

Avvolge l’illusione e rivela la realtà

Il significato del setaccio che DHUMAVATI tiene nella mano sinistra (secondo le rappresentazioni tradizionali) è quello della necessità di discernere tra l’essenziale realtà spirituale che fonda la nostra esistenza e la realtà illusoria delle forme esterne. Il suo aspetto terribile non vuole spaventarci, ma attirare la nostra attenzione sul pericolo di considerare i vari tipi di piaceri sensoriali come capaci di darci appagamento, soddisfazione e felicità nella vita che conduciamo.

L’aspetto poco attraente di questa Grande Forza Macrocosmica vuole mostrarci che, molte volte, dobbiamo essere in grado di guardare oltre l’apparente bellezza verso la realtà della verità interiore. DHUMAVATI è talvolta paragonata all’immagine di una strega, ma per gli yogi iniziati la strega non è automaticamente associata ad uno spirito negativo. Al contrario, rivelandoci così il lato negativo, falso e illusorio della vita, DHUMAVATI ci libera dall’attaccamento ad essa, rivelandoci allo stesso tempo l’ineffabile realtà interiore, puramente spirituale.

Il modo più efficace di adorare la Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI è quello in cui miriamo a bloccare la manifestazione di qualsiasi pensiero o idea nella mente, in modo da poter trascendere il mentale e immergerci nell’oceano estatico della coscienza sovramentale. DHUMAVATI ci si rivela soprattutto quando smettiamo di concentrarci sulle forme esteriori delle cose e riconosciamo così lo sfondo della coscienza spirituale che le definisce nella loro essenza. In pratica, questa percezione si riferisce, tra l’altro, a non vedere più le “linee” di demarcazione delle forme esteriori degli oggetti, ma a notare lo “spazio sottile” in cui esistono. In generale, ciò significa rinunciare a qualsiasi opinione preconcetta, ai pregiudizi, alle affinità o non affinità, ecc. Per quanto riguarda gli esseri, oggetti o fenomeni con cui ci confrontiamo, si tratta di tendere il più possibile a collocarli alla luce della stessa coscienza divina universale e indifferenziata da cui originariamente sorsero.

Un altro metodo pratico per adorare la Grande Forza Macrocosmica DHUMAVATI è quello della meditazione profonda, avente come soggetto il Vuoto come Realtà Suprema Trascendente. In altre parole, utilizzando i termini consacrati nella filosofia VEDANTA e nelle UPANISHAD, la nostra meditazione dovrà poi focalizzarsi sul Non Essere, come fonte primordiale e allo stesso tempo come fine di tutte le cose e degli esseri nella Manifestazione.

 

Guarda lo sfondo in cui esistono le forme esterne

La sfera cosmica della coscienza di DHUMAVATI può ancora essere percepita (attraverso il fenomeno della risonanza) quando meditiamo sulla natura effimera e transitoria delle cose, comprendendo profondamente che quasi tutto nella Creazione è transitorio e relativo.

La grazia di questa Grande Forza Macrocosmica, DHUMAVATI, viene attratta soprattutto quando riusciamo ad interiorizzarci profondamente, superando così i limiti temporali e distaccandoci totalmente dalla realtà apparente circostante. Questa è la gloriosa condizione spirituale di chi pratica efficacemente lo JNANA-YOGA, che lo condurrà in pochissimo tempo alla coscienza divina non duale come unica ed eterna Fonte di tutto ciò che esiste.

Lo Yantra di Dhumavati