presentata da Gregorian Bivolaru

Gli elementi componenti L’Arte della Benedizione

La parola è composta da due parti, “bene” e “dizione”: il “bene” significa il Bene Divino, “dizione” significa la Risposta Divina intesa come risposta alla nostra umile richiesta.

L’Arte della Benedizione fa riversare attraverso di noi il Bene della grandiosità celeste per un altro essere.

In essenza, l’Arte della Benedizione è una tecnica di riversamento divino dall’alto in basso di un afflusso di energia spirituale suprema che si manifesta, quasi immediatamente, nel nostro essere come un favore divino, come risposta ad un’umile richiesta. Colui che benedice, beneficia a sua volta di quest’azione e si può dire che benedicendo un’altra persona benedica se stesso. Nel caso in cui esistono umiltà e fede, però l’ego è molto forte, è importantissimo che si realizzi la benedizione a più persone possibile e più volte possibile. Ciò ci aiuta a superare l’ego, ci permette di superare noi stessi e di vivere in un Amore Divino, ci permette di scoprire rapidamente Dio Padre, nascosto proprio nel nostro essere e allo stesso tempo ci viene rivelato che il Regno dei Cieli si trova dentro di noi. L’Arte della Benedizione ci permette di diventare dei buoni cristiani. Essa è una cosa che piace al Divino e che provoca in noi un profondo stato di grande completezza dell’anima.

La chiave fondamentale della benedizione

L’Arte della Benedizione fa riversare nell’essere umano la sfera onnipotente dello Spirito Infinito, l’energia divina che si trova al di là dell’esistenza e della non esistenza. Questa energia è senza forma, senza nome, senza inizio e senza fine, né Yang né Yin, ha un’altra natura rispetto al mondo fisico, astrale e causale, quindi è un’energia che trascende i tre mondi.

L’Arte della Benedizione ha la frequenza di vibrazione più elevata e più rapida, è onnipotente e onnipresente, quindi l’energia specifica che si percepisce e che viene trasferita attraverso la benedizione è l’energia con la frequenza di vibrazione più elevata che esista.

L’Arte della Benedizione ci aiuta e ci sostiene, ci spinge a liberarci dalla catena delle reincarnazioni, ci aiuta a liberarci da tutto ciò che ci incatena. La realizzazione più grande dell’Arte della Benedizione è il risveglio dell’Amore nell’essere umano.

Possiamo realizzare attraverso la pratica che, a parte il Divino, non esiste nient’altro. L’Arte della Benedizione ci rivela la Verità ultima, ci aiuta a superare facilmente l’illusione universale ed a trascenderla, ci permette altrettanto di realizzare che ogni essere umano è una manifestazione del Divino.

Le condizioni principali per la riuscita dell’Arte della Benedizione

  1. La grande fede in Dio.
  2. L’amore per Dio.
  3. La comprensione molto chiara del processo di partenza dell’Arte della Benedizione.
  4. L’umiltà e il sacrificio verso Dio.
  5. Il risveglio e l’amplificazione dello stato di bambino.
  6. La comprensione profonda che, prima di tutto, la Realtà Divina è un mistero totale.
  7. Dio è permanentemente in noi.
  8. La ferma convinzione che essendo bambino e chiedendo qualcosa che è in accordo con le leggi universali, ti sarà dato.
  9. La ferma comprensione che l’uomo che supplica è colui che propone e che Dio è colui che risponde (colui che dispone).
  10. L’amplificazione dell’altruismo che implica, tra l’altro, l’eliminazione dell’ego: il tipo di risposta che otteniamo nell’Arte della Benedizione è in base al nostro egoismo.
  11. L’annullamento della volontà propria e la sua sostituzione con la volontà del Padre Celeste.
  12. La bontà.
  13. Una grande purezza interiore.

Gli ostacoli interiori che si possono incontrare

La mancanza di fede in Dio, l’orgoglio, la vanità, l’assenza di amore, l’odio, la sfrenatezza, i vizi, la prostituzione, il fascino della vita lussuosa, l’avarizia, l’egoismo esacerbato, l’ingordigia, la cattiveria, la cupidigia, il sadismo, la rabbia, la furia, la violenza, il crimine, la passione incatenante, la pigrizia, l’inerzia, l’indolenza, l’indifferenza, lo scetticismo strafottente

Le leggi fondamentali per L’Arte della Benedizione

  1. Legge dell’Analogia, o della corrispondenza tra il microcosmo del nostro essere ed il Macrocosmo, cioè tra Atman e Paramatman. Fa in modo che tutto ciò che esiste nel microcosmo del nostro essere, esista anche nel Macrocosmo.
  2. Legge della Vibrazione. Nell’intera manifestazione non esiste niente che sia immobile, tutto quanto è vibrazione, tutto dipende e si differenzia in base alla frequenza di vibrazione. La materia non è solida, ma è composta da un grande numero di particelle che si trovano in continuo movimento. Anche i pensieri sono dei movimenti vibratori. Attraverso l’Arte della Benedizione si produce l’attrazione delle energie divine supreme dal Regno del Padre Celeste. L’Arte della Benedizione ci aiuta a ricevere i regali più preziosi dal Regno Celeste. Queste energie forniscono una frequenza di vibrazione particolarmente grande.
  3. Legge della Causa e dell’Effetto. Ogni causa efficiente che non è stata ancora annullata ha il suo effetto, oppure ogni effetto ha una causa ben stabilita; esistono diversi gradi di causalità e nessuno può sottrarsi agli effetti di questa legge.
  4. Legge della Sincronicità. Tutto quanto non è altro che l’unico Dio, Dio è tutto ciò che noi vediamo, cioè l’intera Creazione; Lui ci si rivela esattamente sotto la forma che noi possiamo percepire, quella che è più vicina a noi. L’Arte della Benedizione è una via per arrivare al Divino, è una pratica spirituale che necessita di una certa forza interiore, per esempio non si può dire che il discepolo cerchi il maestro, né che il maestro cerchi il discepolo, ma che interviene la legge della Sincronia Divina (Sincronicità). Attraverso se stessa, l’Arte della Benedizione ci guiderà sulla via che dobbiamo seguire; l’Arte della Benedizione risveglia ancora di più nel nostro essere la fede in Dio. Realizzando giornalmente l’Arte della Benedizione arriveremo a far sì che la nostra vita si manifesti conformemente ad una sincronicità (a livello sottile rimarrà questa energia specifica che è la più elevata, ad esempio quando si ha bisogno dell’ascensore, questo giungerà al nostro piano per effetto della sincronicità, senza che noi lo chiamiamo).

La tecnica di esecuzione

La posizione indicata è sempre in piedi con la schiena dritta: l’energia si trasmette attraverso la mano destra rilassata e sollevata ad una distanza di circa 20 cm. davanti alla spalla, con le dita leggermente aperte e rilassate in avanti come se volessimo afferrare una palla, nel caso in cui si voglia benedire un gruppo più grande, il braccio si tende in avanti sullo stesso livello della spalla, leggermente rilassato, le dita allo stesso modo di prima. L’emissione della formula si realizzerà mentalmente. Al momento dell’inizio della benedizione, gli occhi sono chiusi e dopo aver pronunciato mentalmente la formula si orienta lo sguardo in un leggero strabismo convergente verso la fronte (Ajna Chakra), dopodiché si porta lo sguardo interiore verso la cima della testa al livello della fontanella (Sahasrara Chakra). Al momento dell’inizio della benedizione, cioè nel momento in cui si prende coscienza dell’afflusso di energia benedetta (quella che benedice) proveniente da Dio (quindi non pensate mai che venga da voi), lo sguardo, sempre con gli occhi chiusi, torna in avanti.

Cerchiamo di percepire ciò che accade in noi e attraverso di noi. La recitazione della formula si realizza prima di orientare lo sguardo nello strabismo convergente. Prima della recitazione della formula, quindi proprio all’inizio, quando abbiamo chiuso gli occhi, ci interiorizziamo, poi orientiamo la nostra attenzione, il nostro pensiero e la nostra anima verso Dio Padre (più che “orientare verso” è meglio dire “ritirare in”), subito dopo si cerca di focalizzare l’attenzione simultaneamente al livello dei centri di forza Anahata e Sahasrara, rispettivamente al centro del plesso cardiaco e sopra la testa, includendo il canale che unisce questi 2 centri di forza: si percepirà un leggero stato affettivo, non troppo intenso. In seguito si pronuncia mentalmente la formula di benedizione, cercando poi di stare attenti alle 5 tappe che appaiono e che sono:

  1. la partenza in crescendo, quindi il momento in cui si sprigiona questa energia;
  2. il momento massimo;
  3. la diminuzione progressiva;
  4. la fine;
  5. gli effetti finali globali.

Nel caso dell’autobenedizione (quando benedite voi stessi), le braccia rimangono vicine al corpo. Sia coloro che benedicono sia coloro che sono benedetti, devono restare in piedi, quindi non seduti o in ginocchio o in altre posizioni strane (questo vale naturalmente per coloro che sono sani o che possono mantenere la posizione eretta; se colui che riceve non la può mantenere, non lo si può mettere in piedi, a meno che non lo sorreggiate voi).

Ogni volta il Divino ci regala esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in quel momento. Praticamente, se realizzate una benedizione per qualcuno o un’autobenedizione, ci sarà una certa energia divina che resterà su di voi e che sarà esattamente ciò che vi servirà, ciò di cui avete bisogno in quel momento.

Gli effetti possono apparire immediatamente oppure in periodi più lunghi di tempo, persino dei mesi, è una cosa che non possiamo sapere, si tratta di un Mistero del Divino (noi supplichiamo, Lui dispone).

Quando benediciamo un’altra persona, nel momento delle 5 fasi, sentiamo l’Energia Suprema entrare attraverso la cima della testa: una parte di essa va verso la persona benedetta, entrando dalla cima della testa di quella persona, mentre un’altra parte rimane dentro di noi.

Tra gli effetti dell’Arte della Benedizione: l’Eternità, l’Onnipotenza, l’Onniscienza, l’Estasi Divina, il Regno del Padre Celeste, il mistero del Gioco Divino, la Compassione Divina, l’Amore Divino. Rende possibile l’impegno del libero arbitrio, l’esorcismo, l’allontanamento dei demoni; quindi, se volete aiutare una persona che sapete avere simili problemi, ovvero esorcizzare qualcuno (ricordate sempre che non siete voi ad agire, ma il Divino attraverso di voi), e conoscete l’Arte della Benedizione, sarebbe indicato agire in gruppo, realizzando la benedizione per la stessa persona, nello stesso momento (all’unisono), proponendovi di farlo possibilmente in un giorno di digiuno collettivo (in quel giorno il gruppo si propone di non mangiare), preferibilmente di venerdì; è una tecnica di grande aiuto.

Le rivelazioni che appaiono nelle persone che realizzano l’Arte della Benedizione

  1. la semplicità e la purezza di un bambino;
  2. si risente pienamente la gioia di vivere;
  3. si diventa gradualmente pieni di compassione verso gli altri, di comprensione e di buona volontà;
  4. si arriva gradualmente a purificare tutte le proprie intenzioni;
  5. si diventa gradualmente dei perfetti ottimisti che valorizzano ogni fatto esistente;
  6. si arriva a diventare degli esseri generosi;
  7. si diventa gradualmente degli esseri umani completamente liberi da pregiudizi e concetti limitanti;
  8. si riesce ad osservare, a comprendere e a rispettare con naturalezza le leggi dell’essere;
  9. si ottiene un perfetto senso della giustizia;
  10. si amplifica l’intuizione spirituale, quindi grazie all’intuizione spirituale si arriva a distinguere il grado di evoluzione spirituale di un altro essere (quindi non potrete essere più ingannati);
  11. si arriva a comprendere gradualmente e a capire in modo intuitivo tutti gli esseri, in particolar modo quelli del sesso opposto.

L’Arte della Benedizione può essere realizzata avendo la persona davanti oppure no. Il modo per realizzarla: prima visualizzate bene l’immagine della persona a livello del volto (i tratti del volto) molto chiaramente, in modo che sappiate di chi si tratta e che creiate una risonanza a livello energetico con essa; si può altrettanto usare una foto. La Benedizione può essere realizzata per chiunque, non importa se l’essere è elevato spiritualmente oppure no, (potete, volendo, farla anche per Gesù, anche se non gli serve; sentirete voi tutto quel ben di Dio che si riverserà per Lui attraverso voi, una parte del quale rimarrà dentro di voi).

L’Arte della Benedizione può essere realizzata anche per i defunti. E’ un’energia che agisce su qualsiasi piano, va oltre e arriva dappertutto.

Molti di voi, che hanno una maggiore ricettività verso gli aspetti elevati, sublimi, possono avere la gradevole sorpresa di notare che dopo aver realizzato per un po’ di tempo l’Arte della Benedizione per una persona defunta, questa si manifesterà ad un certo punto in sogno per ringraziare. Si manifesterà lei oppure qualche altro essere, se magari a lei è impedito perché il suo livello non glielo permette, per ringraziare: provare per credere!

Per riuscire bene nell’autobenedizione, è importante, nelle prime fasi, fare molte benedizioni per gli altri, perché ciò implica l’annullamento del proprio ego; esiste altrimenti la possibilità che si realizzi l’Arte della Benedizione per qualcuno o per noi stessi senza sentire niente; anche se pochi, casi di questo genere esistono.

Gli incontri di gruppo

Gli incontri di gruppo hanno un effetto molto più forte: parlare a qualcuno del problema intimo che hai e la realizzazione all’unisono dell’Arte della Benedizione è molto importante, ciò ci aiuta a diventare un vero testimone distaccato.

Se la formula dell’Arte della Benedizione non viene ripetuta giornalmente interverrà la forza tamas (di inerzia) che ci riporterà indietro allo stato iniziale. Attraverso la sua ripetizione sistematica si aprono le porte dell’Ispirazione Divina. L’essere umano che la realizza giornalmente arriva ad agire perfettamente, cioè non si può più sbagliare sulla realtà e nel mondo sarà riconosciuto come un uomo saggio.

L’Arte della Benedizione realizzata in gruppo ci offre la possibilità di diventare il testimone distaccato della vita, in questo senso, se fate parte di un gruppo spirituale o di amici e conoscete l’Arte della Benedizione è appunto importante riuscire a parlare apertamente tra voi, affinché non rimangano pensieri nascosti. Se vi confrontate con dei problemi, potete domandare agli altri se hanno già vissuto e risolto problemi analoghi. In questo modo cerchiamo di comprenderci; ciò aiuterà moltissimo non solo colui che ha il coraggio di aprirsi verso gli altri rivelando il suo problema, ma aiuterà moltissimo anche gli altri creando una certa sintonia fra tutti. Alla fine potrete, a rotazione, mettere qualcuno in mezzo mentre gli altri lo benedicono, oppure se non avete tempo, tirare a sorte e realizzare l’Arte della Benedizione per colui che esce (se consacrate prima, uscirà chi ne ha più bisogno).

Risposte alle domande

– Dobbiamo dire alla persona in questione che le realizziamo la benedizione?

Non ha importanza se chi riceve la benedizione lo sa o meno, o se è vicino o lontano, perché è un’energia che trascende sia il tempo che lo spazio.

Se non avete la foto, visualizzate la sua immagine prima, e mandate l’energia su di essa.

– Quale è la posizione della persona benedetta?

La posizione eretta vale nel momento in cui avete la persona da benedire di fronte a voi.

– E’ possibile usare l’Arte della Benedizione a fin di male?

E’ impossibile usare l’Arte della Benedizione a fin di male, perché l’uomo non fa altro che chiedere al Divino; non prende un’energia neutra per poi manipolarla a suo piacere. Se la persona che benedici merita, si realizza, se non merita non si realizza.

Esiste la possibilità che ci siano delle persone che non meritano, cioè che hanno un comportamento non adatto, oppure che sono chiuse verso certi aspetti, fatto che potremo sentire personalmente.

– Possiamo benedire solo gli amici?

Non ha importanza se la persona da benedire è amica o no. Se il Divino considera che merita, dal momento in cui tu chiedi, Lui dà, perché le puoi fare del bene anche se essa ti critica. Quindi, in quei pochi casi in cui non riuscite a percepire proprio niente, esiste la possibilità che colui verso cui realizzate la benedizione in quel momento non meriti; esiste anche la possibilità che non meritiate voi, comunque insistete perché se l’altro merita, visto che chiedete per lui, viene dato.

Ci sono delle leggi misteriose che la mente umana non può comprendere. Molte sono le vie del Signore ed impenetrabili i suoi misteri, voi chiedete e vi sarà dato e non preoccupatevi, non fermatevi davanti all’idea che bisogna avere certe qualità, se considerate di non possederle, non partite dall’idea “Io non ho fede in Dio, quindi non serve che faccio l’Arte della Benedizione, non la posso fare”, provate e vedrete che prima o poi ci riescono tutti.

L’Arte della Benedizione si può realizzare sia per gli esseri umani, che per gli animali, le piante, per qualsiasi cosa.

Partite dall’idea di dedicare 3/5 minuti del vostro tempo, per realizzare l’Arte della Benedizione per un essere, anche se non ci crede: nonostante lui non ci creda può essere che, attraverso l’Arte della Benedizione, il Divino manifesti un’energia attraverso di lui che gli cambi totalmente la vita.

Non siete voi che fate il bene, ma il Divino, voi dedicate solo un po’ del vostro tempo. Se partiamo dall’idea che siamo noi a fare, partiamo in modo sbagliato.

– Che differenza esiste tra l’Arte della Benedizione e la preghiera?

La preghiera e l’Arte della Benedizione sono due cose totalmente diverse: nella preghiera voi chiedete una determinata cosa (salute, intelligenza, denaro, etc.), nell’Arte della Benedizione non si specifica, si chiede umilmente la Sua grazia.

La formula da realizzare interiormente

Per un essere umano:

SIGNORE DIO, PADRE CELESTE, TI SUPPLICO UMILMENTE, SE QUESTO ESSERE UMANO CHE HA IL NOME DI…(nome di battesimo, se ne ha due diciamo tutt’e due) MERITA, ABBI MISERICORDIA DI LUI RIVERSANDO SU DI LUI, ATTRAVERSO ME, LA TUA GRAZIA SUPREMA! SIA FATTA LA TUA VOLONTA’. AMEN.

Per un gruppo di persone:

SIGNORE DIO, PADRE CELESTE, TI SUPPLICO UMILMENTE, SE QUESTO GRUPPO DI ESSERI UMANI MERITA, ABBI MISERICORDIA DI ESSO RIVERSANDO ORA SU DI ESSO, ATTRAVERSO ME, LA TUA GRAZIA SUPREMA! SIA FATTA LA TUA VOLONTA’. AMEN.

Per l’autobenedizione:

SIGNORE DIO, PADRE CELESTE, TI SUPPLICO UMILMENTE, SE COLUI/COLEI CHE TI PREGA ADESSO E CHE HA IL NOME DI… (nome di battesimo) MERITA, ABBI MISERICORDIA DI LUI/LEI RIVERSANDO SU DI LUI/LEI LA TUA GRAZIA SUPREMA! SIA FATTA LA TUA VOLONTA. AMEN.

Ringraziamento (da realizzare in piedi, alla fine della serie di Benedizioni):

TI RINGRAZIO PADRE CELESTE CHE HAI FATTO DEL MIO ESSERE IL VASO DELLA MANIFESTAZIONE DELLA TUA GRAZIA SUPREMA!

Dopo aver ringraziato potete rimanere alcuni minuti in piedi avendo così la possibilità di vivere dei momenti sublimi. Non è necessario consacrare l’Arte della Benedizione.

Si può benedire un essere ripetutamente quanto volete voi, ad esempio, potete fare tre benedizioni per una stessa persona, notando anche lì un aspetto particolare, cioè, per esempio, che nella prima sentite molto l’afflusso energetico proprio come un’ondata che vi fa sciogliere, perché quest’energia divina, per quelli di voi che riescono a percepirla, provocherà dentro di voi degli stati sublimi di un’ampiezza indescrivibile; quindi potete sentire magari per una persona, questa energia molto forte alla prima benedizione, poi durante la seconda magari ne sentirete di meno, e alla terza niente, oppure sentite solo alla prima e nelle seguenti no. Vi potreste domandare come mai ciò possa accadere. Significa che è stata sufficiente la prima, le altre non servivano. Oppure ne fate tre e sentite in tutte e tre che l’energia scorre in abbondanza: significa che ne aveva bisogno e che servivano pienamente tutte e tre le Benedizioni.

L’Arte della Benedizione è molto utile anche dopo che abbandonate il piano fisico, quando andate nell’aldilà, perché rimarrà impressa nella vostra aura e vi sarà di grande aiuto, indifferentemente da dove andate, ve ne potrete servire (ricordatevi che questa trascende tutti i piani) e avrete quell’energia divina nell’anima che vi potrà aiutare.