[estratto dal glossario del libro “I Misteri dell’Eterno Femminino“, del professore di yoga Gregorian Bivolaru]
Ogni nostra azione sia un’offerta interiore!
L’essere umano si può avvicinare ed entrare in comunione spirituale profonda con Dio Padre in qualunque momento, tramite qualunque azione benefica che realizza, qualunque sia la sua natura, se questa azione (fondamentalmente buona) e i suoi frutti verranno consacrati in modo integrale e incondizionato a Dio Padre.
Per realizzare la consacrazione a Dio Padre, prima di tutto è necessario che l’essere umano abbia uno stato interiore intenso d’apertura spirituale e umiltà. Quest’attitudine spirituale interiore è, infatti, una chiave fondamentale per l’intera pratica spirituale. Nel momento in cui offriamo i frutti di un’azione a Dio, e Dio riceve quest’offerta che sarà ulteriormente fruttificata attraverso l’azione, praticamente quell’azione non viene più realizzata da quella persona, perché il reale realizzatore è in questo caso proprio Dio.
Nella situazione in cui l’essere umano consacra un’azione, e i frutti di quell’azione sono ricevuti da Dio, la persona viene guidata, ispirata e sostenuta direttamente da Dio Padre. In una tale situazione egli si apre verso l’eternità ed infinità di Dio e può vivere, in una certa misura, uno stato profondo di comunione spirituale con il Padre Celeste.
Mantenendo quasi sempre lo stato di consacrazione dei frutti delle nostre azioni a Dio, e cercando di essere più attenti alla risposta interiore affermativa, manifestata sotto forma di uno stato di comunione intima e misteriosa con l’Essere infinito, possiamo vivere nel presente lo stato d’immortalità spirituale. In questa ipostasi l’essere umano è capace di sentire in modo ineffabile che Dio lo abbraccia, e nello stesso tempo è in grado di aprirsi a sua volta e abbracciare, pieno d’amore, Dio Padre nel proprio universo interiore, ora sentendosi dilatato e percependosi nella sua dimensione infinita di microcosmo. Nello stesso momento diventa partecipe dello stato d’immortalità spirituale, di eternità che Dio ci trasfonde direttamente subito dopo la consacrazione, quando ci offre la sua risposta affermativa per realizzare l’azione. In questa situazione possiamo percepire Dio che si manifesta in e attraverso di noi, e possiamo sentire direttamente nel nostro essere ispirazione, forza, grazia, e ciò che è ancora più importante dal punto di vista pratico, possiamo essere assolti dagli effetti dell’azione. Nelle condizioni in cui non avessimo fatto la consacrazione, questi effetti sarebbero tornati.
Per realizzare meglio la consacrazione a Dio, dobbiamo sviluppare in noi uno stato di sincerità totale perché è nel momento in cui non abbiamo alcuna ipocrisia o qualcosa di nascosto che possiamo davvero sentire la risposta reale che viene da Dio. Questa sincerità si riferisce all’attitudine interiore in cui non possiamo nascondere nulla nel nostro cuore di fronte a Dio. Infatti, ciò rappresenta la nostra sincerità nel rapporto con Dio, che viene percepito come presenza viva nel nostro universo interiore. Quindi, trovandoci in questo stato, possiamo offrire a Dio con tutto il cuore ciò che realizziamo come azione, sollecitando nello stesso momento e in modo diretto il suo orientamento e consiglio. Così avremo la risposta giusta a ciò che sarà realizzato.
Offrire è anche coglierne la Risposta ineffabile
Attraverso la consacrazione a Dio, non facciamo altro che offrire, pieni di sincerità e come regalo a Lui, i frutti che risultano a seguito di quell’azione. Attraverso questo stato sincero, offrendo a Dio i risultati della nostra azione, sentiremo interiormente uno stato ineffabile di comunione con qualcosa che ci supera come dimensioni e sottigliezza. Essa si manifesta come il riversarsi di un flusso sottile estatico, trascendente e generatore di felicità e gioia, che si manifesta nel nostro essere interiore dall’alto in basso. Di solito questa risposta ineffabile è percepita sopra la testa, dall’alto, inondandoci e facendoci entrare quasi istantaneamente in uno stato di coscienza superiore, pieno di felicità, uno stato di vibrazione che è molto superiore agli stati abituali.
Alla luce delle rivelazioni del nostro mentore Grieg, la consacrazione dei frutti di un’azione a Dio Padre ha, per coloro che sono iniziati, tre grandi vantaggi:
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La consacrazione dei frutti, nel momento in cui riceviamo la risposta, permette di renderci conto anticipatamene se ciò che vogliamo fare è in conformità alla coscienza misteriosa di Dio, se è bene o male. Questo ci permette di evitare in anticipo il male di cui ancora non ci rendiamo conto, che può apparire in conseguenza alla nostra azione. Se la risposta è affermativa, ogni volta ci rivelerà i misteri del Bene di Dio. Impariamo così qualcosa riguardo ai misteri del bene di Dio in ogni consacrazione dei frutti con risposta affermativa.
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Quando la risposta della consacrazione è positiva, ciò mostra che quell’azione, senza dubbio, è gradita a Dio Padre. In questo caso, l’azione buona che sarà compiuta non porterà mai, poi, all’apparizione di una “catena” buona che ci lega per tornare obbligatoriamente a ricevere i frutti di quell’azione, sia che lo vogliamo o no, come nel caso dei frutti di una buona azione che viene fatta con attaccamento. In questo modo non siamo più incatenati, grazie alla legge causa-effetto, altrimenti detta Legge del Karma. Questo aspetto iniziatico ha un valore immenso soprattutto per coloro che si rendono conto della sua grande importanza. Possiamo affermare che, in realtà, la consacrazione dei frutti di un’azione a Dio Padre è, senza dubbio, una modalità spirituale e religiosa essenziale. Anche se apparentemente semplice e agevole per tutti, indifferentemente della religione, la consacrazione delle azioni a Dio è e rimane, soprattutto per chi la capisce e la mette in pratica, un’essenziale rivelazione planetaria.
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Questo vantaggio è il più importante e può essere scoperto solo da coloro che ci metteranno quel grammo di pratica in questo senso, in quanto puoi diventare maestro nell’arte della consacrazione spirituale solo esercitandola con perseveranza. Questo è valido solo nel caso della consacrazione con risposta affermativa, che ci rivela di fatto che la nostra azione è, senza dubbio, in conformità alla Volontà misteriosa di Dio. Quando riceviamo una risposta affermativa alla nostra consacrazione e i frutti sono stati offerti a Dio in modo incondizionato, nell’azione che poi viene realizzata da Dio attraverso di noi, viviamo in modo misterioso, ogni volta, la condizione ineffabile e misteriosa di un liberato spirituale in vita (jivanmukta). Di conseguenza, nel caso di un’azione o fatto che viene realizzato con la consacrazione dei frutti a Dio, colui che agisce in e attraverso di noi è enigmaticamente Dio Padre.
Possiamo dunque renderci conto che, quando si realizza attraverso di noi un’azione con la consacrazione dei suoi frutti, diventiamo i testimoni incantati e distaccati da tutto ciò che Dio realizza in ogni momento in e attraverso il nostro essere.
In un’azione i cui frutti sono stati consacrati, possiamo imparare straordinariamente tanto da tutto ciò che Dio realizza in e attraverso il nostro essere, quando Egli agisce in e attraverso di noi per compiere l’azione, i cui frutti sono solo Suoi.
Altrettanto, quando abbiamo dubbi su quanto sia integrata o meno una certa azione, possiamo chiarirci prima, con l’aiuto di Dio, realizzando la consacrazione dei frutti di quell’azione a Dio Padre. Poi, secondo la risposta che apparirà, potremo renderci conto se la rispettiva azione, che per il momento è solo un’intenzione, sia o meno buona dal misterioso punto di vista di Dio.
La pratica della consacrazione è considerata l’essenza dell’ultimo dei 10 precetti etico-morali (yama e niyama) dello Yoga, Ishwara Pranidhana. Inoltre è la base della via del Karma Yoga, uno dei tre rami fondamentali descritti da Krishna ad Arjuna nel testo della saggezza orientale Bhagavad Gita.
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