Durante la sua evoluzione spirituale, l’uomo passa attraverso diverse fasi, ognuna delle quali ha alcune caratteristiche specifiche. Riconoscendo queste caratteristiche si può aprire il percorso verso i livelli superiori che ci portano alla perfezione.
La prima fase è caratterizzata dall’ignoranza o dalla totale mancanza di conoscenza e anche di informazione riguardo la natura dello spirito e della realtà. Questo è, in termini generali, il caso della maggior parte delle persone ai giorni nostri, le quali limitano se stesse a credere ciecamente solo in quello che possono percepire con i loro cinque sensi, o solo nella scienza meccanicista.
La seconda fase è caratterizzata da una sensibilità più o meno accentuata verso altri stati di coscienza, i quali possono essere prodotti accidentalmente o con metodi specifici, tradizionali (come ad esempio la pratica yoga); qualche volta il risveglio dell’interesse per gli aspetti spirituali può essere prodotto a causa dello sblocco di alcuni ineffabili processi interiori di risonanza, mentre si leggono testi spirituali di valore o la testimonianza di un grande maestro, altre volte attraverso esperienze mistiche o anche attraverso le fasi acute di dolorose crisi esistenziali; in altri casi, la continua frequentazione di un gruppo di persone spirituali, o anche seguendo un’efficace terapia più o meno convenzionale, possono gradualmente risvegliare nella persona delle forze sottili benefiche mai immaginate prima.
La terza fase è evidenziata dalla ricerca piena d’aspirazione di qualche efficace metodo di risveglio, di un autentico percorso spirituale. Questa fase è molto spesso caratterizzata da un’ardente e continua ricerca. Pensiamo solo al nostro oggetto, e qualcosa dentro di noi ci sussurra che ci stiamo avvicinando alla Verità; le letture ci confermano questa sensazione poco dopo. Allora cercheremo con ardore un Maestro e qualche volta ci lanceremo in qualcosa che i grandi yogi chiamano “un cocktail spirituale”, cioè una combinazione di posture corporee, terapie, letture “esoteriche”, le quali sono più o meno mescolate con tecniche di meditazione, arti marziali, pratiche come il Tai Chi, passi sciamanici, ecc.
Ci sono sfortunatamente persone che si fissano definitivamente in questo livello e allora credono profondamente, con la convinzione di un semidotto che pensa di aver raggiunto l’illuminazione, che questo metodo sia la loro via. Inclusi in questa categoria ci sono anche quelli che subito dopo la loro prima esperienza spirituale penseranno di essersi realizzati e si fermeranno lì. Altri tuttavia ritrovano alla fine di questo lungo viaggio il loro maestro spirituale e il loro autentico percorso. Solo allora la grande avventura spirituale inizia per loro.
La quarta fase evidenzia lo slancio perseverante, pieno d’aspirazione, verso un autentico percorso spirituale. Durante questa fase l’essere normalmente scopre gradualmente le barriere che gli impediscono la vera conoscenza e impara progressivamente a dissolvere questi ostacoli. I metodi specifici che sono usati in questa fase variano a seconda del percorso scelto. Essi possono cambiare in un dato momento a seconda dell’evoluzione spirituale personale e in accordo con alcune condizioni individuali. Inoltre, se quella persona cerca di raggiungere lo stadio spirituale finale, non deve mai interrompere la sua pratica spirituale. In questo modo la estenderà progressivamente all’intera esistenza di ogni giorno. Questo stadio allora perdurerà, mantenendosi praticamente inalterato nelle tappe successive.
La quinta fase è caratterizzata da stabilità emozionale e profonda pace interiore. Man mano che gli ostacoli si dissolvono e vengono completamente eliminati dal percorso della nostra coscienza, corrispondendo all’identificazione e al controllo delle origini intime del nostro sentire e delle emozioni distruttive, ecco che l’agitazione mentale dei pensieri diminuisce ed una pace profonda ed euforica si instaura in noi. Questa è una condizione assolutamente necessaria per ciò che seguirà, anche se ci sono alcuni percorsi spirituali che traggono vantaggio da tutti i conflitti che appaiono nell’essere, usandoli come diretti e immediati mezzi per ottenere la trascendenza.
Questa fase è generalmente accompagnata da una corretta e profonda comprensione della natura della realtà e della mente. La persona in causa aspira adesso con forza affinché questa profonda e euforica pace abbracci il mondo intero. In questa fase la capacità di amare è molto amplificata.
La sesta fase riguarda il raggiungimento della non dualità. Fino a questo stadio, l’essere umano era spesso teatro della manifestazione di numerosi fenomeni – secondo la visione greca del mondo, che indica le i fenomeni come “apparenze” illusorie, quali visioni di forme e di luci, l’ascolto di suoni interiori, la percezione di qualche sottile vibrazione energetica, che poco dopo da vita a qualche manifestazione parapsicologica, la regressione nelle proprie vite anteriori o di altri esseri umani con cui venivano in contatto, ecc.
Un maestro spirituale competente aiuterà quella persona a comprendere che quasi tutti questi fenomeni sono illuosori quanto i sogni o il comune universo fisico. In tutte queste esperienze è ancora viva l’illusione della separazione tra il soggetto e l’oggetto percepito, apparendo qualche volta anche il rischio di rafforzare il perpetuarsi di questa illusione della separazione. La completa dissoluzione di questo fantasma porta progressivamente all’apparenza di un vissuto olistico, non concettuale ed ineffabile. Lo stadio iniziale dell’ignoranza dualistica è tramutato nella vera Conoscenza Divina, a quello stato di presenza impersonale nel quale noi straordinariamente realizziamo che non vi è più un qualcosa da sapere… L’amore per tutti gli esseri umani diventa allora la Luce Divina, e ci viene rivelato ciò che è sempre stato nella realtà, dall’inizio senza inizio…
La settima fase marca la liberazione spirituale. Durante le fasi precedenti la natura della realtà veniva osservata sotto la forma di qualche profondo lampo illuminante, ora la presenza di Dio o della vera Conoscenza è finalmente radicata e rimarrà costante e non sarà mai più persa. La dicotomia relativo-assoluto è ormai superata. Non ci sono più concetti e condizionamenti, ma solo uno Spazio-Luce Supremo, sconfinato e raggiante. Allo stesso tempo scopriamo sbalorditi che l’amore oceanico e la conoscenza onnicomprensiva abbraccia questo corpo senza però rimanere limitato in esso. Allora realizziamo che questo è lo stato primordiale che in realtà è sempre esistito dentro di noi, ma che era in permanenza oscurato a causa della nostra ignoranza anteriore. Ora realizziamo che il velo è stato completamente dissolto.
Fonte: yogaesoteric.net
Come é triste essere consapevoli della nostra desolante condizione umana, la quale nella difficoltà esistenziale del vivere quotidiano é costantemente pervasa da stimoli che tendono alla non evoluzione. Vivrò questa vita con questo senso di angoscia interiore o la Vita mi concederà, ed io saprò riconoscerla, qualche reale opportunità di felicità spirituale?
Tutto è risonanza. Il mondo è perfetto, siamo noi che siamo ancora ciechi e non riusciamo a coglierne la Bellezza. Ma quando ci apriamo con Fiducia, scopriamo che tutto ha un senso profondo. Il tantra ci insegna che nulla è giusto o sbagliato a priori, è il nostro livello di coscienza che lo determina. Ogni stimolo può essere “involutivo”, neutro oppure una grande opportunità di crescita e trasformazione. Se il Cuore rimane aperto. Chi cerca trova…
Ci sono delle volte che si va in determinati posti ,la sensazione di essere già stato ,poi quando una persona muore le persone piangono , per me l’essere spirituale non muore mai ,noi lasciamo il corpo al deposito che è chiamato cimitero la carcassa ,li viene cancellato tutto ,e poi si prende un altro corpo ,Noi abbiamo una traccia che è la vita ,la nostra mente registra il bene e il male di tutti i momenti del nostro vissuto ,ho fatto delle conclusioni,c’è l’essere spirituale c’è una mente e poi il corpo ,il comandante del corpo è l’essere spirituale guida il nostro corpo ,e come su la macchina c’è il guidatore che guida ,