di Gregorian Bivolaru

 Nel testo apocrifo del “Vangelo di Tommaso”, al versetto 64, GESU’ ci parla con molta saggezza di una certa forma insidiosa di dipendenza, che porta molte persone a perdere delle occasioni spirituali uniche o li rende chiusi nel ricevere alcuni doni divini che vengono loro offerti e che sono irripetibili. Vi offriamo di seguito questo testo:

“Un uomo organizzò un ricevimento. Quando ebbe preparato la cena, mandò il suo servo a invitare gli ospiti.

Il servo andò dal primo e gli disse, ‘Il padrone ti invita’. E quegli disse, ‘Ci sono dei mercanti che mi devono dei soldi, e vengono da me stasera. Devo andare a dargli istruzioni. Lo prego di scusarmi ma non posso venire a cena’.

Il servo andò da un altro e disse, ‘Il padrone ti ha invitato’. Quegli disse al servo, ‘Ho comprato una casa, e devo assentarmi per un giorno. Non avrò tempo per la cena’.

Il servo andò da un altro e gli disse, ‘Il padrone ti invita’. Quegli disse al servo, ‘Un mio amico si sposa, e devo preparargli il banchetto. Non potrò venire. Lo prego di scusarmi se non posso venire’.

Il servo andò da un altro e gli disse, ‘Il padrone ti invita’. Quegli disse al servo, ‘Ho comprato una proprietà, e sto andando a riscuotere l’affitto. Non potrò venire, Lo prego di scusarmi’.

Il servo ritornò e disse al padrone, ‘Quelli che avevi invitato a cena chiedono scusa ma non possono venire’. Il padrone disse al servo, ‘Vai per la strada e porta a cena chiunque trovi. Acquirenti e mercanti non entreranno nei luoghi del Padre mio’.”

Come altre parole piene di saggezza di GESU’, anche questa parabola può essere studiata su almeno tre livelli distinti:

Primo livello: Quando viene studiata ad un livello che potremmo chiamare ad litteram, ossia quando questa parabola viene vista come una semplice storiella, ci appare cosi: si sta parlando di alcuni invitati che sono chiamati ad un’importante festa e che non possono rispondere all’invito come dovrebbero, per dei motivi che sembrano comunque essere plausibili: l’incontro con dei negozianti che proprio allora portano i soldi che devono, l’acquisto di una casa, il matrimonio di un buon amico, dei prestiti che devono essere fatti senza ritardo. Venendo a conoscenza dei rifiuti di quelli chiamati a partecipare alla festa, il padrone si intristisce e decide immediatamente di spalancare la porta di casa a tutti quelli che passano di lì. In questa situazione, il padrone di casa decide di invitare in modo spontaneo alla festa che è stata già preparata tutti quelli che passano di lì e che sono disposti ad accettare l’invito.

Secondo livello: Una lettura “psicologica” di questo testo, mostra poca aspirazione nella grande maggioranza degli esseri umani verso una reale trasformazione, poca curiosità, poca attrazione verso qualcosa di straordinario, poca apertura a vivere quella celebrazione, poco interesse per l’invito. Talvolta questo svela l’assenza del desiderio di festeggiare e talvolta ci rivela gli aspetti banali con i quali l’essere umano trova sempre delle scuse e giustificazioni, quando deve rispondere a un appello interiore o ad un impulso di natura spirituale. Allorquando siamo stati eletti/e per una certa iniziazione, quando veniamo invitati/e a partecipare ad una festa spirituale, quando siamo invitati/e a partecipare ad un’esemplificazione spirituale che è unica nel suo genere, quando siamo invitati/e ad una certa manifestazione spirituale inedita, irrepetibile per noi in questa esistenza, quando siamo invitati/e ad unire profondamente nel nostro universo interiore ciò che è creato con quello che è non creato, proprio in quel giorno ci rendiamo conto che abbiamo qualcos’altro di più importante da fare. Quando queste azioni vengono viste con gran lucidità e distacco, quelle che prima ci sembravano essere urgenti e molto importanti si rivelano essere in realtà banali, illusorie ed insignificanti. Quando qualcuno di noi ha l’occasione di ricevere un impulso spirituale profondo o quando si può ricevere un importante messaggio spirituale, di cui abbiamo tanto bisogno per fare un salto spirituale straordinariamente grande, quando in qualcuno di noi si svela un’occasione, che può essere irrepetibile in questa vita, ecco che proprio allora siamo indisponibili, perché siamo molto “occupati”. Quanti/e di noi sono quelli/e che si rendono conto, di continuo, di trovarsi sotto un’insidiosa ed accaparrante occupazione? Quanti/e di noi sono quelli/e che si rendono conto di essere incatenati/e ad una serie di preoccupazioni che sono in realtà senza valore? Capendo la tragica situazione nella quale ci troviamo (per quelli/e che si trovano in questa triste situazione) dovremo porci urgentemente le seguenti domande:

– Chi – se non proprio noi stessi – dovrà liberarci il prima possibile da questa “GUERRA FREDDA” che facciamo con noi stessi, e nella quale ne usciamo sempre sconfitti? Quanti di noi che si trovano in questa situazione possono rendersi conto che il più grande nemico dell’essere umano siamo prima di tutto noi stessi?

Se ci domanderemo: – Cosa occorre dunque fare? La risposta è semplice: – Prima di tutto bisogna cercare, per quanto possibile, di non perdere mai un’occasione spirituale che ci viene offerta. Proprio per questo è necessario non rimandare all’infinito la nostra partecipazione al raduno spirituale, o in un gruppo spirituale che potrebbe, in poco tempo, trasformarci straordinariamente. Questo implica “andare a caccia” di tutte le occasioni spirituali che si presentano in un certo momento, anche quando meno ce lo aspettiamo. Riguardo a ciò, vale la pena ricordarci un famoso testo dalla Bibbia: “PIENE DI MISTERO SONO LE VIE DEL SIGNORE”. Questo richiede altrettanto di allontanare al più presto, dal nostro universo interiore, l’occupante. Il che vuol dire ritrovare veramente l’indipendenza che ciascuno di noi riceve da DIO. Implica riottenere quanto prima la liberta di prenderci, in un qualunque momento, sull’istante, vacanza. Questo implica liberarci al più presto dalla tirannia dell’ego, rivelarci  il “Sé Supremo Immortale”, ATMAN.

Il primo passo, molto importante per raggiungere questo stato di libertà, è quello di risvegliare ed amplificare in noi l’aspirazione verso ciò che è divino, essenziale, infinito, supremo ed eterno. Questo implicascoprire quello che deve avere davvero la priorità e valore nella nostra esistenza. Necessita che rispondiamo alle seguenti domande con la massima lucidità e sincerità:

– Cosa desidero veramente? Come voglio vivere la mia vita? Cosa voglio fare con la mia vita?

Aldilà delle apparenze, ognuno di noi ha la possibilità di esaminarsi e di rendersi facilmente conto se ha raggiunto un certo grado di maturità. Daremo prova della maturità necessaria quando, venendo messi nella situazione di scegliere tra due priorità, di cui una è evidentemente spirituale e valorosa, questa è quella che sceglieremo, senza più esitare, senza scusarci e senza giustificarci. In altre parole,raggiungeremo un certo grado di maturità quando saremo pieni di saggezza e pienamente responsabili per le nostre scelte ed azioni importanti.

Daremo prova di un certo grado di maturità quando apprezzeremo con il giusto valore sia gli entusiasmi che ci innalzano e ci trasformano, che i rifiuti che ci hanno fatto perdere alcune irripetibili occasioni spirituali.

Quando avremo veramente lo stato di responsabilità necessario non daremo la colpa alla donna/uomo che ci ferma, ad un amico che ci condiziona o ad altre persone per la poca aspirazione, per la poca curiosità, per il poco coraggio e la poca disponibilità di cui diamo prova.

In questo senso, vale la pena ricordare quello che hanno detto i saggi: “L’UOMO SUPERIORE E’ QUELLO CHE RICONOSCE IN MODO LUCIDO E RESPONSABILE TUTTI GLI SBAGLI CHE EVENTUALMENTE FA. L’UOMO INFERIORE, VIGLIACCO, LARVALE ED IGNORANTE E’ QUELLO CHE DA SEMPRE LA COLPA AGLI ALTRI”.

Terzo livello: Le parole ispirate di Gesù sui mercanti, i venditori e i compratori, ci svelano, nel contesto di questa parabola, l’esistenza di una dimensione iniziatica metafisica. Indicando molto chiaramente quelli che sono sottomessi e dipendenti di certe preoccupazioni che li incatenano, Gesù dice: “I COMPRATORI, I VENDITORI E I MERCANTI NON ENTRANO NEL REGNO DEL PADRE CELESTE”.

Come possiamo osservare, il più delle volte i negozianti, i compratori e i venditori hanno quasi sempre, e senza un attimo di respiro, la mente occupata con diversi affari. Leggendo con attenzione queste parole ispirate, ci rendiamo conto che, in realtà, nemmeno le rivelazioni spirituali che ci trasformano profondamente l’essere, neppure le verità divine fondamentali, sperimentate in modo diretto, neppure lo stato di libertà, non possono essere mai, nessuna di queste, comprate o negoziate.

Lo stesso vale anche per la vera felicità o in amore. Qualsiasi somma di denaro avremo, qualsiasi ricchezza racimoleremo, qualsiasi bene riceveremo, qualunque sia il potere sociale che abbiamo ottenuto, nessuno di questi tesori effimeri ci servirà per raggiungere o per “comperare” lo stato di libertà, la verità ultima, la rivelazione spirituale, la possibilità di sperimentare quello che serve nell’ambito di certe iniziazioni alle quali partecipiamo, la vera felicità o l’amore.

Come possiamo rendercene facilmente conto, nessuno di questi tesori spirituali (che si trovano nei cieli) riguarda la sfera dell’“AVERE”. Tutti questi tesori spirituali non possono essere mai negoziati, mai venduti ed è impossibile comprarli.

Se guardiamo la realtà con attenzione e lucidità, scopriamo che, in realtà, nessun essere umano PUO’ AVERE LA FELICITA’, L’AMORE O LA LIBERTA’ QUANDO LO VUOLE LUI. Un essere umano può (in certe condizioni) essere felice, libero ed essere amato o può amare. I saggi hanno osservato che tanti esseri umani ignoranti ed egoisti manifestano un sui generis “SPIRITO DA MERCANTE” persino con DIO. Questi esseri umani limitati, egoisti ed ignoranti, trattano e spesso considerano DIO come “UNA GIGANTESCA MUCCA DA LATTE CHE PUO’ ESSERE MUNTA SENZA SOSTA”, e si aspettano sempre che Lui esaudisca al più presto tutti i loro pazzi desideri e risolva tutti i loro bisogni. Solo i saggi sanno che, in realtà, DIO PADRE non può essere mai comprato. Aldilà di tutte le stravaganze che può immaginare la gente ignorante e limitata, DIO è e rimarrà per l’eternità semplicemente gratuito e profondamente misterioso.

DIO è e rimane per sempre la misteriosa impersonificazione della propria gratuità. DIO resiste sempre alla nostra volontà di “possederlo”. DIO non può essere mai posseduto da noi. Nessun essere umano ha mai potuto, può e mai potrà averlo, anche se Lo vorrebbe usare proprio come si usa una cosa o uno strumento. Inoltre, DIO è sempre misterioso, e per chi non ha saggezza sembra paradossale.

DIO si offre, al momento opportuno, a tutti quelli che hanno la mente aperta e ben tranquilla,

a coloro che hanno l’anima pura come i bambini e sono pieni di devozione,

a tutti quelli che sono pieni d’amore e disponibili,

a tutti quelli che sono pieni d’umiltà e senza interessi,

a tutti quelli che essendo “poveri di spirito” sono talvolta poveri in desideri e non si aspettano niente da Lui.

DIO si dona a tutti quelli che sono pieni di abnegazione e che Lo adorano freneticamente.

Dio si dona a coloro che, quando abbracciano, non soffocano mai.

A quei pochi e scelti, quelli che sono molto umili e pienamente distaccati, che quando amano DIO con tutta l’anima e con tutte le forze non chiedono nessun dono e gli implorano soltanto che doni a loro la Sua pace profonda, solamente a costoro verranno offerti tutti questi doni centuplicati, ed essi sicuramente entreranno nel Regno del PADRE Celeste.

Questo è possibile perché, nel loro caso, ogni briciola di egoismo che esisteva in loro è già stata completamente trascesa. Queste parole di Gesù colme di divina saggezza ci rammentano che tutti quelli che sono completamente aperti, quelli che sono perfettamente disponibili, quelli che sono “poveri di spirito”, quelli che sono sempre preoccupati solo di Lui, quelli che sono senza interessi, quelli che sono sempre attenti alla misteriosa Onnipresenza di DIO PADRE che si manifesta attimo dopo attimo, tutti quelli che sentono la grandezza e l’amore, si trovano senza dubbio sulla “STRETTA VIA” CHE PORTA A LUI, toccando cosi il Cielo. Questi rari esseri umani restano nell’origine suprema ed enigmatica da cui nacque la dualità (che in altre parole trascendono) e attraverso questi esseri umani IL PADRE Celeste Unico si manifesta, in stretto legame con il loro grado di devozione (verso di Lui), cosi come Lui si manifesta attraverso il Suo amato Figlio.