
L’ASHTANGA YOGA nella visione dello Śivaismo del Kashmir
In questo articolo ci proponiamo di fare un’analisi comparata del sistema del raja yoga, lo yoga con otto rami (ashtanga), tra la visione classica e quella dello Śivaismo kashmiro.
In questo articolo ci proponiamo di fare un’analisi comparata del sistema del raja yoga, lo yoga con otto rami (ashtanga), tra la visione classica e quella dello Śivaismo kashmiro.
Nella tradizione spirituale dell’India, Bhairava è un’ipostasi fondamentale e allo stesso tempo formidabile di Shiva, un’ipostasi che personifica la realtà divina trascendente. Ma poiché il trascendente, e in generale l’illimitatezza, l’eternità, l’infinito, il mistero al di là dell’apparenza, al di là del conosciuto, spaventa l’essere umano comune e in primo luogo l’ego (ahamkara in sanscrito), Bhairava viene rappresentato il più delle volte in una forma terribile o addirittura terrificante. Ma ciò che spaventa l’ego esasperato e aggrappato è la pura ed estatica Grazia divina che libera l’anima assetata di Dio.
Meditare su Shiva manifestato come Lingam di Fuoco permette di amplificare uno stato di Presenza, Forza interiore, Consapevolezza, Dinamismo creatore, effervescenza spirituale e trasformazione profonda, grazie alla risonanza con l’energia manifestata da questo aspetto divino simbolico.
Esemplificare uno stato spirituale vuole essere la capacità di un maestro yoga (siddha = perfetto) di emettere un’energia che corrisponde allo stato che viene appunto esemplificato, come: uno stato di gioia sublime, uno stato di amore puro, uno stato di eroismo spirituale, ecc.